martedì 24 novembre 2015

I miei ultimi 6 mesi di 42 km

Madrid 2015
Se non mi ricordo male nell'ultimo post eravamo rimasti ad aprile nella settimana precedente la maratona di Madrid. Quindi nessuno sa com'è andata a finire? Direi abbastanza bene, il weekend è stato bello come al solito quando andiamo da quelle parti, peccato però che la domenica della maratona ci siano state delle condizioni meteo avverse, con pioggia e temperatura abbastanza bassa. Avendo già corso la Rock and Roll Madrid Marathon nel 2012 sapevo già che tipo di percorso aspettarmi, un tracciato ricco di saliscendi in certi punti anche impegnativi che rendono questa gara una delle più dure 42 km, se non la più dura, di quelle che ho disputato fin'ora, con un dislivello complessivo di circa +/- 350 metri. L'obiettivo minimo era quello di migliorare il 2h55'33",  ottenuto nel 2012 a seguito di una crisi abbastanza dura patita a partire dal 25° km, e possibilmente scendere sotto le 2h50'. La forma era buona, quindi le condizioni per farcela c'erano, unico problema dover correre per 42 km sotto un diluvio incessante. Già dopo pochi km mi sentivo i piedi inzuppati d'acqua e anche tutto il resto del corpo. Nonostante il maltempo i sostenitori lungo il percorso sono stati parecchi e i loro incitamenti hanno dato la giusta carica ai runners per lottare. Ho corso in modo abbastanza regolare gestendo bene lo sforzo, soprattutto all'inizio, per avere buone energie nel finale ed è andata secondo le previsioni, ho tagliato il traguardo in 2h49'19" concludendo 76° assoluto su quasi 12.000 classificati. E' stata abbastanza dura ma ovviamente sono arrivato in condizioni migliori e con  più soddisfazione rispetto a tre anni prima. Quella di Madrid rimane sempre una delle mie maratone preferite perchè a parte le difficoltà del percorso, che fanno parte del gioco, resta sempre una delle più belle città da visitare e lì l'atmosfera è sempre magica e festaiola. Se posso darvi un consiglio almeno una volta nella vostra carriera fatela e godetevela.
L'altimetria della Rock And Roll Madrid Marathon non lascia scampo agli indecisi
Gletschermarathon 2015 - uno spettacolo di maratona
La maratona successiva, terza dell'anno, l'ho corsa ai primi di luglio a Imst in Austria. 
Anche qui non era la prima volta che partecipavo e l'anno scorso approfittando dell'assenza di corridori di alto livello ero addirittura riuscito ad arrivare primo con il tempo di 2h36'50". Il percorso della Gletschermarathon si presta molto alle mie caratteristiche e quindi mi piace molto. Si parte dal ghiacciaio del Pitztal a quota 1600 metri e dopo un chilometro e mezzo di salita fino a 1750 metri si scende verso l'arrivo posto a fondo valle nel paese di Imst in Tirolo a quota 850 metri. Fino al 25° km si è sempre in una lieve discesa che permette di tenere un ritmo superiore a quando si corre in pianura, poi fino al traguardo le discese sono alternate da tratti in salita a volte anche impegnativi che possono provocare seri fastidi muscolari. A quel punto diventa assai difficile tenere un'andatura regolare e bisogna cercare di assecondare il mal di gambe.  Gli ultimi 2 km sono in salita e le gambe distrutte da tutti i chilometri in discesa sono veramente a pezzi. Alla fine ci sono circa 1000 metri di dislivello in discesa e 300 in salita, si direbbe un buon vantaggio in termini cronometrici ed in effetti per me equivalgono a circa 5 minuti di guadagno sul tempo finale rispetto ad una maratona normale. Quest'anno mi sarebbe piaciuto provare ad eguagliare il tempo del 2014 dove avevo corso in una giornata climaticamente perfetta con un bel fresco nella prima ora di gara e con un caldo sopportabile alla fine quando si arrivava alle quote più basse. Invece è stato molto più complicato perchè si è corso in condizioni di caldo estremo soprattutto da metà gara in poi (non so se vi ricordate il clima dei primi di luglio...). Già alla partenza alla base del ghiacciaio c'erano oltre 15° e mano a mano che si scendeva la temperatura si alzava fino ad arrivare ai ben oltre 30° dell'arrivo. Una faticaccia anche per uno come me che adora le temperature alte. 
Altimetria Gletschermarathon - non fatevi ingannare dalla discesa!
Alla fine sono stato fortunato anche in questa occasione dato che sono riuscito a vincere ancora sfruttando per la seconda volta dell'assenza dei top runner. Ho dovuto lottare con un altro atleta italiano fino a poco dopo il passaggio alla mezza e poi approfittando del suo calo mi sono potuto permettere di gestire lo sforzo godendomi anche qualche scorcio di panorama durante gli ultimi chilometri. Alla fine il tempo è stato di 2h40'47", un pò più alto del previsto, in parte anche a causa del caldo asfissiante di quella giornata. Anche i miei compagni di avventura se la sono cavata alla grande, quasi tutti piazzandosi sul podio di categoria e correndo sui livelli dei loro migliori risultati. Appuntamento al 2016 già fissato per la quarta partecipazione consecutiva.
L'arrivo presso l'Olympiastadium di Monaco
La quarta maratona dell'anno è stata quella di Monaco di Baviera l'11 ottobre. Anche li mi confrontavo con il tempo ottenuto lo scorso anno, un buon 2h42'00". Sono arrivato a Monaco dopo un periodo di allenamenti abbastanza positivi però senza aver mai svolto sessioni più lunghe di 25 km, un pò un rischio quando si vuole affrontare una maratona senza andare incontro a spiacevoli inconvenienti. Gli effetti si sono visti presto, infatti mi sono accorto di avere dei problemi già al passaggio della mezza che è stato un paio di minuti più alto del previsto, da lì in poi è stato un costante e continuo calo che si è accentuato negli ultimi 7/8 km dove mi sono sentito veramente molto affaticato. Tenendo duro e soffrendo ho chiuso in ogni caso con un buon 2h48'31" che mi è valso la 36esima posizione assoluta in classifica sugli oltre 5000 partecipanti. Al contrario dello scorso anno dove avevamo trovato una calda giornata soleggiata di inizio autunno, questa volta è stato piuttosto freddo e la leggera pioggerella che a momenti abbiamo incontrato lungo il percorso ha fatto si che ci fosse molta meno partecipazione di pubblico, un peccato perchè il mio ricordo relativo al 2014 era stato molto migliore.
L'arrivo della Verona Marathon 2015
La mia quinta maratona dell'anno l'ho corsa domenica scorsa 15 novembre a Verona. Dopo Monaco avevo giusto cinque settimane per provare a migliorare un pò. Dopo una prima settimana di recupero, nelle tre successive ci ho dato dentro con ripetute sui 1000, 2000 e 3000 e con chilometraggi sempre intorno ai 110/settimana; l'ultima settimana ovviamente è stata di scarico in avvicinamento alla gara. L'intento era quello di provare a stare sotto le 2h45' e le gambe che mai come in questo ultimo periodo sentivo apposto mi rendevano fiducioso. Il percorso non riesco ancora a giudicarlo, lo definirei ne lento e ne veloce, con diversi scavalcamenti dei ponti sull'Adige (almeno sei volte) nell'andirivieni tra il centro di Verona e la pista ciclabile lungo il fiume che si calcava due volte. Diciamo che come spettacolarità non è stato il massimo, in più i Veronesi con la loro apatia ci hanno messo del loro ignorando i corridori lungo tutto il tracciato. Sia chiaro non è una scusa, è solo una constatazione fatta confrontando la Verona Marathon con le ultime tre corse all'estero. Durante i primi chilometri mi sentivo sicuramente meglio dell'ultima volta a Monaco, forse però era solo una sensazione dato che il cronometro diceva che più o meno stavo correndo alla stessa velocità. In effetti il passaggio alla mezza in poco più di 1h21' era solo leggermente più veloce dell'ultima volta e le sensazioni provate verso la fine sono state abbastanza simili, forse solo leggermente minori. Ho tagliato il traguardo della mia 71esima maratona in 2h46'56". Per migliorare ormai forse è meglio puntare all'anno prossimo per il quale ho in serbo parecchie nuove sfide. Il 2015 in ogni caso non è ancora finito, anzi è ancora nel vivo. Il clou sarà per il 12 dicembre dove finalmente spero di poter correre la maratona di Lanzarote, proprio quella che non riuscii a fare lo scorso anno perchè venne cancellata a causa del mal tempo. Speriamo che questa volta sia migliore.

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