
E' da due giorni che sto pensando a cosa vorrei scrivere riguardo il fine settimana appena trascorso a Tarquinia di cui ormai sappiamo già un pò tutto, ma non trovo ancora le parole giuste per farlo. Avrei tante cose da dire ma non saprei da dove iniziare quindi scriverò solo una breve sintesi di come è andata, se mi verrà l'ispirazione scriverò qualcos'altro in un'altra occasione magari più avanti. Della giornata di gioia avuta sabato scorso avrò sempre dei bei ricordi, è ovvio, spero comunque che riuscirò a far capire almeno un poco quanto bello è stato e che emozioni ho provato, ma ne dubito. Salire sul gradino più alto del podio e sentire l'inno di Mameli non mi era mai capitato, avevo sempre visto gli altri lassù dal basso in

alto, questa volta invece c'ero io li, vi garantisco avevo i brividi e la pelle d'oca alta un metro. Non capivo più niente ad un certo punto! Sono molto felice per me e per il risultato complessivo che siamo riusciti ad ottenere facendo un gioco di squadra perfetto annientando uno alla volta i nostri quotatissimi avversari, prima i francesi, poi gli spagnoli, i russi ed infine i simpatici giapponesi e tutti gli altri. Sono contentissimo per il meritato trionfo individuale di Giorgio Calcaterra che è il n° 1 al mondo e l'ha dimostrato per l'ennesima volta se ce ne fosse ancora bisogno. Grazie a lui e a tutti gli altri compagni di squadra, Marco Boffo, Marco D'Innocenti, Francesco Caroni, Mario Fattore, Pio Malfatti, Diego Di Toma e Andrea Bernabei abbiamo portato a casa due preziose medaglie d'oro nella

classifica maschile a squadre, siamo Campioni del Mondo ed Europei nella disciplina dell'ultramaratona sulla distanza dei 100 km. Voglio spendere una parola per l'amico Marco Boffo che è stato costretto al ritiro dopo 75 km a causa di fortissimi crampi mentre si trovava in quarta posizione assoluta e lottava per una medaglia che si meritava tutta. Caro Marco, lo so che il momento non è il migliore per te e non voglio essere pesante o palloso.... Ti dico solo che hai tutto il mio appoggio e sostegno, se ho raggiunto

un buon risultato è anche merito tuo e dei tuoi consigli, per questo ti ringrazierò sempre. L'amarezza passerà e la voglia di correre ti ritornerà prestissimo, ciò che è più importante è che rimane l'amicizia, la stima e il forte spirito di squadra che ci lega. Un inconveniente in una gara di 100km è sempre dietro l'angolo quindi solo chi non ne ha corse potrà provare a criticarti o imputarti qualche errore perchè non capisce cosa c'è dietro ad una gara così dura, quanto allenamento e quanto sudore è stato versato. Per me tu sei un grande, punto e basta, lo hai già dimostrato fino ad oggi, ma il tuo vero potenziale lo vedremo tra 7 mesi in Belgio, ne sono sicuro. Per quanto riguarda il sottoscritto non potevo aspettarmi di più, potevo solo sognarlo. Ora posso dirlo, il mio obiettivo era quello di andare sotto le 7 ore, non l'avevo detto

a nessuno ma sapevo di potercela fare e così è stato. Lo considero un buon tempo tenendo presente la durezza del tracciato di gara con continui saliscendi anche duri fino al 37 km e poi un insidioso percorso di 14,2 km da ripetere 4 volte con un tratto di 6 km completamente controvento dove si rischiava di andare fuori di testa e un maledetto cavalcavia ferroviario da scavalcare "solo" 5 volte, e come se non bastasse 2 km finali di salita con almeno il 10% di pendenza. Robe da matti! Dopo un'ultima settimana di allenamenti a singhiozzo causa un piccolo fastidio al muscolo adduttore della gamba

destra, mi sono presentato al via più carico che mai, il dolore era sparito ed era rimasta solo una energia pazzesca dovuta anche alle piccole polemiche (adesso le chiamo così) insorte all'interno della squadra nel periodo pre-mondiale. Volevo fare una grande gara per ripagare i tecnici e i dirigenti IUTA che avevano creduto in me e mi avevano dato fiducia convocandomi in azzurro dopo la buona prestazione fatta al Passatore. La mia corsa è stata quasi perfetta, fisicamente ho sofferto solo dopo l'80° km quando purtroppo ero costretto andare a strappi causa l'inizio di crampi alla coscia della gamba destra che mi costringevano a continui cambiamenti di ritmo, comunque il km più lento è stato un 4'35" (quindi in controllo) ad eccezione del

99° e 100° di pura salita fatti rispettivamente a 4'52" e 5'14". Il tempo totale di 6h59'02" mi da una media di 4'11"/km che significa correre una maratona in 2h56, mica male per me!!!! E' stato bello, troppo bello, correre per 95 km assieme ai miei due compagni di squadra Francesco Caroni e Marco D'Innocenti. Siamo sempre stati insieme, ci siamo incoraggiati a vicenda nei momenti duri che a rotazione ci capitavano, ci aspettavamo a vicenda, ci incitavamo, ci caricavamo. Ci siamo dati i cambi regolarmente anche se a dire la verità chi ha guidato di più il trio è stato Francesco, un mito! Quando andavo avanti io mi sgridava sempre perchè acceleravo troppo... "è l'adrenalina" gli rispondevo!! Marco era più tranquillo, superconcentrato, vedevo che voleva arrivare ad ogni costo per

fare felici i suoi numerosissimi fans. Io e Fra a volte invece riuscivamo anche a scherzare e a fare qualche battuta, solo fino al 70° km però, da li in poi soffrivamo tutti in silenzio, ma a vedere gli altri forse erano messi peggio di noi. In vera crisi non siamo mai stati, almeno per quanto mi riguarda, rispetto al Passatore questa 100km è stata molto meno dura. Gli avversari non ci resistevano, i forti russi sono caduti ai nostri piedi uno alla volta come birilli come pure i giapponesi e tutti gli altri. Secondo me gli facevamo veramente paura perchè ogni tanto qualcuno provava a tenerci testa ma dopo poco mollava. E ogni volta erano posizioni guadagnate..... da 20-21-22 che siamo passati al 40° km alla 6-7-8 posizione dell' ultimo rilevamento al 97° km. L'arrivo è stato praticamente in parata con Marco

D'nnocenti 6° assoluto in 6h58'48", io 7° in 6h59'02" e 8° Francesco Caroni in 6h59'54", tutti sotto il muro delle 7 ore. Un grande risultato, 4 italiani nei primi 10 che potenzialmente potevano essere 5! Un applauso anche a Mario Fattore (2 volte campione mondiale) che doveva correre solo 40 km e invece ha chiuso in 25° posizione con 7h32'51". Sono sicuro che in Belgio il prossimo anno tornerà protagonista assoluto. Un applauso anche all'inossidabile Pio Malfatti al suo ennesimo mondiale che ha chiuso nonostante

qualche problema in 41° posizione in 7h49'32". Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato ai ristori (Paola, Michele, Marisa, Mauro e tutti gli altri che dimentico e con cui mi scuso..) e non ci hanno ma fatto mancare niente. In gare come queste non bisogna lasciare niente al caso e i rifornimenti sono fondamentali. In campo femminile avevate dubbi? Io no, ennesima conferma di Monica Carlin che ha ottenuto un prestigioso terzo posto mondiale e il secondo europeo

con il tempo di 7h35'38", e insieme alle sue compagne di squadra ha ottenuto anche un fantastico argento europeo. Altre tre medaglie aggiunte al suo palmares già ricchissimo. Brava brava brava, non puoi mica sempre vincere, lascia qualcosa anche alle avversarie. Le altre azzurre si sono ben difese, purtroppo Paola Sanna è stata costretta al ritiro non so ancora per quale motivo, le altre azzurre presenti sono state Sonia Ceretto, 16° in 8h23'55", Luisa Zecchino, 24° in 8h32'58" e Daniela Dal Forno, 35° in9h03'16", hanno contribuito a vincere l'argento europeo di squadra. Tutte eccezionali! Infine un saluto a Roberta Monari che è stata costretta a dare forfait

all'ultimo minuto per un infortunio al ginocchio. Un grosso in bocca al lupo per un velocissimo recupero, sarai ancora più forte alla notte delle Fiandre il 19 Giugno 2009.