domenica 25 aprile 2010
50 km di Romagna: cronaca di una debacle!
Sono appena tornato da Castel Bolognese e voglio scrivere due righe al volo visto che molti mi hanno chiesto com'è andata oggi alla 50 km di Romagna. Per me è andata male, molto male. Penso che quella di oggi sia stata la gara più dura e difficile da quando ho iniziato a correre nel 2005. Eppure di dure battaglie ne ho combattute diverse, compreso un Passatore che non è mica uno scherzo, però mai avevo avuto problemi fisici tipo quelli odierni. Per arrivare al traguardo ho sofferto come un cane e camminato come mai mi era successo prima. Forse sarebbe stato più sensato fermarsi, ma per un motivo o per l'altro alla fine sono arrivato in fondo spinto soprattutto da Luca che mi ha assistito e incitato alla grande per tutto il calvario, continuando a dirmi di resistere e di crederci. Per farla breve racconto velocissimamente come si è svolta la gara. Prima di partire mi ero memorizzato alcuni passaggi che avevo registrato nel 2008 quando feci 3h14' arrivando sesto. Devo dire che alla partenza mi sentivo molto bene, dopo due settimane di scarico pensavo di aver ben assorbito la 63,3 km di Connemara. Forse mi sbagliavo. Pronti via mi sono accodato al gruppo di Bernabei, Caroni e altri 2-3 ragazzi. Il primo tratto fino a Riolo Terme al 15° km era in leggerissima salita ma si andava sui 3'40"/km. Il passaggio al 10° km in 36'57" è stato di soli 18" più lento rispetto a 2 anni fa. Al 15 km il percorso cominciava a diventare nervoso con molte rampe che spezzavano il ritmo. Ho deciso di mollare il gruppetto e di continare da solo col bravo Luca che a mio piacimento mi passava i rifornimenti. Ho gestito lo sforzo e tutto sommato stavo bene. Ho proseguito prudente sino a Casola Valsenio dove dopo il passaggio nel paese si imboccava la discesa preludio dei 5 km più duri della gara che salivano per circa 300 metri di dislivello fino a Monte Albano. A quel punto si era al 25 km e già cominciavo ad accusare una stanchezza generale, quindi sono salito in maniera piuttosto prudente e transitato in vetta al 30° km in 2h00'54", di soli 2 minuti più lento rispetto al 2008, mi ritenevo abbastanza soddisfatto anche se la mia ambizione è quella di migliorarmi sempre. Da li iniziava una discesa di 5 km e con lei sono iniziati anche i problemi. Di solito in discesa vado forte e recupero, invece scendevo piuttosto contratto cominciando a sentire dolori in tutto il corpo, dalle gambe fino alle spalle e all'addome, i piedi sbattevano forte per terra e mi sentivo svuotato. Eppure avevo assunto regolarmente i gel energetici e avevo bevuto molto spesso. Percepivo un effetto strano e le gambe non andavano più avanti, in pratica ero semi-paralizzato. Finita la discesa al 35 km con ancora 15 km lunghissimi a dividermi dall'arrivo la luce si è spenta definitivamente e sono stato costretto ad alzare bandiera bianca, ho diminuito drasticamente il ritmo e ho iniziato una lunga via crucis fatta di tratti di cammino alternati a leggere corsette, durata la bellezza di 1h30, tanto ci ho messo a passare sotto lo striscione dell'arrivo chiudento sfinito in 3h47 circa... Non riuscivo a correre per più di 200 metri a 6-7 al km e avevo un grande desiderio di ritirarmi ma anche volendolo sarebbe stato complicato dato che non avevo nessuno che mi riportasse al traguardo e l'auto scopa sarebbe passata dopo chissà quante ore... Le cause di questa debacle penso siano facili da intuire e probabilmente come mi ha detto anche Marco Boffo (ottimo quarto in 3h03') non sono ancora riuscito a recuperare completamente dalla fatica di due settimane fa in Irlanda. Come dice "U-Professò" non sono un Highlander e quindi devo recuperare con ancora più calma di quella che avevo preventivato. Con questo chiudo lapidariamente il discorso, lascio a Voi i commenti e consigli che mai come in questa occasione saranno più graditi! Prima però voglio ricordare l'ottima prestazione del Fulmineo Franco Manzardo che dopo un lungo infortunio è tornato furioso e si è distinto con un grande 3h32', poi da ricordare il fratello Diego che ha chiuso fresco in 3h34' il suo lungo di 50 km.... Tutti due saranno protagonisti al Passatore, ne sono sicuro! In ogni caso e nonostante tutto è stato un magnifico weekend passato insieme a Diego e alle sue fantastiche figlie ed a sua moglie! Con loro mi diverto sempre un sacco ogni volta che ci vediamo. Infine un grazie particolare all'amico Luca che si è prodigato per me per tutti i 50 km e un saluto alla simpaticissima Ornella! Luca la prossima volta ti voglio sulle gambe è troppo facile andare in bici:-)
lunedì 19 aprile 2010
Puro 10000, pura fatica!
Qualcuno penserà che per uno che corre le maratone o le ultramaratone sia estremamente facile e poco faticoso cimentarsi in gare molto più corte tipo 10-15 km. Mai affermazione "fu" più sbagliata, almeno se si parla del sottoscritto. Come ben saprete sto tentando di prepararmi al meglio per essere al via della 100 km del Passatore in programma il prossimo 29 Maggio. Perciò sto svolgendo allenamenti specifici di durata per aumentare la resistenza e l'autonomia. Dall'inizio dell'anno ho corso un paio di mezze, un paio di maratone, ho svolto un lungo di 60 km e la settimana scorsa ho corso l'ultramaratona di Connemana di 63 km di cui ho raccontato nei post precedenti. Ieri mattina invece, insieme ai miei compagni di squadra della Fulminea, sono andato a correre la Puro 10000, una gara di 10 km organizzata ottimamante dai nostri acerrimi rivali (si fa per scherzare) della Runners Team Zanè. Ai nastri di partenza più di 300 atleti. La corsa si svolgeva su un percorso di 5 km da ripertersi 2 volte che conoscevo come le mie tasche, infatti si correva sulle strade tra Thiene e Zanè dove io e i miei amici ci alleniamo quotidianamente. I primi 2 km erano in leggera ma fastidiosa salita dal centro del paese fino alle campagne di Zanè, il resto invece in una piacevole discesetta che aiutava a recuperare un pò più agevolmente. Il mio obiettivo era di correre a 3'30" al km cercando di arrivare entro i 35 minuti. Durante la settimana il recupero post Connemara non era stato dei migliori. Lunedì a Dublino non ho corso, martedì e mercoledì ho corso molto lento sui 5' al km ma le gambe erano di legno, soprattutto i polpacci. Giovedì e venerdì andava un pò meglio ma sentivo di non aver ancora le gambe in ordine, sabato nell'ultimo allenamento di 15 km ho avuto la conferma di non essere al massimo, ma domenica ho voluto esserci lo stesso dato che erano presenti molti miei amici sia in gara che lungo il percorso a fare il tifo. Come sempre ho dato il 110% partendo molto forte (per i miei canoni non certo per i primi che dopo 2 curve avevo già perso di vista), si è formato subito un gruppetto con 5-6 atleti tra cui gli amici Grasselli e Dal Zotto ed un altro ragazzo con un tatuaggio sul polpaccio che mi ricordava qualcosa ma che li per li non riuscivo a mettere a fuoco. Ho scoperto solo alla fine chi era, in gara non c'era il tempo e il fiato per parlare: era il forte triatleta amico blogger IronPippo che finalmente sono riuscito a conoscere di persona e stringergli la mano. A lui vanno i miei complimenti per l'ottima prova chiusa in 35'08" terzo di categoria MM35 dietro al camoscio di Fara Vicentina nonchè punta di diamante della Fulminea Running Team Roberto Poletto, 10° assoluto e primo di categoria in 33'52". Sono contentissimo per Roby, mio compagno di viaggio a Connemara, che dopo un lungo periodo di fastidi al tendine d'achille si sta riprendendo alla grande, ora lo aspettiamo nella sua specialità ovvero la corsa in montagna. Per quanto mi riguarda, troppa era la fatica che facevo a tenere il ritmo. Per i primi 4-5 km ho tirato il gruppetto e a seconda della pendenza della strada si viaggiava intorno ai 3'30". All'inizio del secondo giro ho dovuto per forza mollare un pò, mi sono staccato e sono rimasto da solo, il 7° km in leggera salita è stato il mio più lento in 3'52", dopo di che nella ciclabile di ritorno verso il traguardo ho ripreso una discreta velocità con gli ultimi 3 km sotto i 3'35". Ho tagliato il traguardo stremato e con le gambe doloranti, soprattutto i polpacci, in 35'44" un pò più lento di quello che speravo e anche un pò più stanco del preventivato. 22° in classifica e 4° di categoria MM40, stavolta fuori dal podio mannaggia:::---(((( Avevo in programma di proseguire e fare ancora 7-8 km ma ho preferito lasciar perdere e dedicarmi al riposo. La gara è stata vinta in volata da Diego Gaspari in 31'20". Da segnalare l'ottimo 4° posto di Michel Casolin in 32'05", il 5° di Michele Barcarolo in 32'23" e il 6° del sempreverde Enrico Vivian in 32'51" reduce dalla fatica di Parigi chiusa in 2h29'. Tra le donne gara vinta facilmente da Debora Toniolo che ha controllato agevolmente le avversarie senza spremersi troppo. Anche lei reduce da qualche acciacco si sta riprendendo bene in vista della maratona mondiale a Barcellona. Forza Debby, ti dedico una foto! La partecipazione massiccia del Fulminei è valsa il premio come seconda squadra più numerosa, grazie ragazzi!!! Tutti si sono battuti al massimo delle loro possibilità e al traguardo ho visto molti visi felici così come piace a me, questo è il vero spirito Fulmineo. Tra l'altro anche ieri abbiamo avuto altre sei richieste di iscrizione alla squadra... Non possiamo lamentarci vero Bress??? Tornando a me, dopo la fatica breve ma intensa di ieri devo cercare subito di voltare pagina infatti domenica ci sarà la 50 km di Romagna. La vedo abbastanza dura se non riescirò a recuperare bene le fatiche delle settimane passate. In questi giorni vedremo come evolverà la situazione. Al massimo andrò là per farmi un'allegra scampagnata anche se per la verità avevo in mente di tentare di battere il mio 3h14' di 2 anni fa! Comunque ci sono ancora sei giorni per rimettersi in sesto. Ci aggiorneremo in settimana, per il momento saluto tutti ringraziando Filippo che mi ha regalato le belle foto che ho inserito nel post!
martedì 13 aprile 2010
Connemara: cronaca al volo e super foto!
Sono stati 63,3 km senza tregua, questa e' la sintesi estrema della mia gara che si e' svolta in modo abbastanza irregolare. Il profilo altimetrico non lasciava scampo per coloro che non si fossero risparmiati nella prima parte. I primi 21,1 km sono stati senza dubbio i meno complicati, infatti la strada presentava variazioni altimetriche abbastanza dolci anche se non si correva quasi mai in tratti pianeggianti. Col senno di poi il passaggio alla mezza in 1h21' scarsi forse e' stato un po' troppo veloce. In quel momento mi sentivo molto bene e pieno di energie e mi pareva di correre con ampio margine. Mi trovavo in seconda posizione con il primo gia' davanti di un paio di minuti e gli inseguitori, compreso Simone, dietro di un minuto circa. Da li in poi sapevo che il percorso sarebbe iniziato a farsi piu' duro. C'erano continuamente dei tratti di salita, anche piuttosto impegnativa, che si alternavano a discese che col passare dei chilometri si facevano sentire sempre di piu' sulle gambe. In una delle salite piu' dure sono stato superato da due atleti, un certo Walmsley, detentore del record della gara e Vasily, il vincitore dello scorso anno. Andavano piu' forte ed io ho preferito tenere la mia andatura e non ho neanche provato ad inseguirli. Il passaggio alla maratona appena sotto le 2h46 e' stato in linea con le previsioni fatte il giorno prima con Simone. Se si voleva tentare di finire in 4h10-15' bisognava transitare al 42 km almeno con quel tempo. La parte piu' dura della gara iniziava negli ultimi 20 km. C'erano due tratti di 3 km in salita con dislivello di circa 100 metri di quelli che ti segnano veramente le gambe, soprattutto se affrontati con gia' oltre 40 km all'attivo. Il primo era intorno al 43 km e l'ho affrontato con cautela riconquistando momentaneamente la terza posizione. Nel tratto successivo in discesa ho cominciato ad accusare eccessivamente la stanchezza. Invece che recuperare cominciavo a sentire le gambe appesantirsi cosi' nei successivi 12-13 km di continui saliscendi ho dovuto rallentare di molto il ritmo perdendo nuovamente la terza posizione. Sapevo anche che al 57 km sarebbe iniziata un'ultima impegnativa salita con pendenza del 5-6%, quindi per forza di cose ho dovuto tirare un po' i remi in barca. Se volevo arrivare al traguardo con le mie gambe non avevo alternativa. Sono salito quindi a velocita' ridotta assecondando la crisi e chiudendo i chilometri piu' duri in 5'10" e 5'40". Quello davanti a me non e' che ne avesse molto di piu' e per un momento mi e' sembrato di avvicinarlo. Giunto al culmine della salita al 60 km mi rimanevano gli ultimi due di buona discesa e un ultimo finale in leggera salita per tentare di raggiungerlo. Ho provato a dare il tutto per tutto scendendo a 3'45" ma non ce l'ho fatta e alla fine mi sono dovuto accontentare del quarto posto chiudendo in 4h21'43" parecchio stanco pero' non stremato. Tutto sommato sono soddisfatto perche' ho assecondato bene la crisi degli ultimi ultimi 20 km alzando un po' il ritmo e gestendo la fatica cercando di immedesimarmi nella fatica che dovro' affrontare al Passatore. A proposito di Passatore, un altro candidato da aggiungere alla lista dei possibili vincitori della 100 km sarà il vincitore di Connemara 2010 David Kirkland che ha dominato abbattendo il record della gara di 4h10' abbassandolo a 4h03'29". Fortissimo inglese al debutto in ultramaratona gia' capace di correre la 50 km di Gibilterra in 3h03'. Segnatevi questo nome... Infine vi lascio con qualche fantastica foto per rendervi l'idea del posto meraviglioso in cui siamo andati a correre. Le immagini sono state scattata da un fotografo professionista che ringrazio molto per avermene concesso l'utilizzo. Se volete vederle tutte cliccate sul questo link: Alituv's photostream . Connemara sei troppo bella, ci vediamo l'anno prossimo con la consapevolezza che con un po' di esperienza in piu', data da una migliore conoscenza del percorso, potro' fare meglio!
lunedì 12 aprile 2010
Aggiornamento da Connemara
Ciao, scrivo al volo da un internet point di Dublino. Io e Simone siamo appena tornati da Connemara dove ieri immersi in un paesaggio indescrivibile abbiamo corso l'omonima Ultramaratona, gara dura quanto affascinante. Un saliscendi interminabile lungo 39,1 miglia (63,3 km). Mi sono classificato 4' con il tempo di 4h21', Simone 6' in 4h34. Saluti a tutti c'e' una pinta di birra che ci aspetta al St. Gogarty!!!
giovedì 8 aprile 2010
Connemara stiamo arrivando!!!
Finalmente domani mattina si parte per la vacanza in Irlanda. Non sarà solo una vacanza dato che per ogni buon podista DOC che si rispetti la parola vacanza significa anche GARA. Infatti insieme a Simone correrò la utramaratona di Connemara , una corsa di 63,3 km (una maratona e mezza) che si svolgerà per l'appunto all'interno del parco naturale omonimo situata nell' Irlanda occidentale, più precisamente nella Contea di Galway. Rinomato in tutto il mondo per i suoi bellissimi, desolati e selvaggi paesaggi, il Connemara è tappa fissa di molti turisti che visitano l'Irlanda e di molti trekker o amanti della natura. Il territorio di quest'ampia regione infatti è composto quasi esclusivamente di torbiere, basse ma aspre e brulle montagne e soprattutto costellata da laghi, stagni e piccoli corsi d'acqua. La corsa si svolge proprio all'interno del parco ed il percorso si snoda in un anello che prevede tre partenze intermedie, ultra ore 9.00, maratona ore 10.30 e mezza ore 12.00 con arrivo unico. Osservando l'altimetria e ascoltando le recensioni fattemi da Simone, già partecipante e vincente per due volte consecutive alla maratona, mi sono già messo l'anima in pace. So già che non ci sarà tregua nemmeno per un attimo per via dei saliscendi e considerando anche che la zona è sempre caratterizzata da un fastidioso vento. Va beh, io e Simone ci siamo già alleati e faremo di tutto per dare più filo da torcere possibile ai podisti locali. Il viaggio sarà anche un'occasione per visitare le famose scogliere di Moher, che significa "scogliere della rovina" (Cliffs of Moher), impressionanti e suggestive scogliere a picco sul mare situate sulla costa occidentale del Clare. Meta turistica celebre in tutto il mondo, è uno dei luoghi più visitati d'Irlanda. Il punto più alto delle scogliere, che sono lunghe circa otto chilometri, raggiunge i 214 metri d'altezza sull' oceano atlantico, mentre la propaggine più meridionale, Hag's Head ("Capo Hag") scende a 120 metri. Altra meta immancabile, speriamo di riuscire ad andarci lunedì, saranno le Isole Aran, un gruppo di tre isole situate all'imbocco della baia di Galway. Le isole sono formate quasi interamente da materiale calcareo, evidentissima questa conformazione geologica nella parte di Inishmore chiamata Wormhole, una scogliera calcarea a picco sul mare. L'intenzione sarebbe quella di noleggiare una bicicletta e di godersi appieno delle bellezze del luogo con un bel giro lento tutto intorno. Speriamo che le gambe all'indomani della ultramaratona di 63 km ce lo consentano. Altra visita d'obbligo sarà per la capitale Dublino dove trascorreremo il primo e gli ultimi due giorni del viaggio. Città bellissima già vista dal sottoscritto un paio di anni fa in occasione della trasferta in Irlanda per la maratona di Longford .
Parlando di allenamenti, questa settimana è stata dedicata allo scarico pre-gara. Lunedì ho corso 11 km a 4'45"/km, martedì 15 km a 4'10"/km, mercoledì 15 km di cui gli ultimi 8 in progressione da 4'00" a 3'30" per richiamare un pò il ritmo maratona, stasera farò ancora 14-15 km con gli amici Fulminei a ritmo tranquillissimo, domani e sabato incredibilmente non correrò ma mi rifarò sicuramente domenica con 63,3 km impiccatissimi:-). Bye Bye amici, ci sentiamo la settimana prossima al ritorno!
Parlando di allenamenti, questa settimana è stata dedicata allo scarico pre-gara. Lunedì ho corso 11 km a 4'45"/km, martedì 15 km a 4'10"/km, mercoledì 15 km di cui gli ultimi 8 in progressione da 4'00" a 3'30" per richiamare un pò il ritmo maratona, stasera farò ancora 14-15 km con gli amici Fulminei a ritmo tranquillissimo, domani e sabato incredibilmente non correrò ma mi rifarò sicuramente domenica con 63,3 km impiccatissimi:-). Bye Bye amici, ci sentiamo la settimana prossima al ritorno!
giovedì 1 aprile 2010
Divertimento e fatica
Sono passati dieci giorni dall'ultimo post, mi ero ripromesso di scrivere qualcosa della settimana passata entro lunedì, ma purtroppo per una cosa o per l'altra non ne ho mai avuto il tempo e nel frattempo siamo già arrivati a giovedì e un'altra settimana sta volgendo al termine. Durante il giorno diversi impegni, lavorativi e non, mi hanno tenuto spesso lontano dal PC e la sera dopo l'allenamento non avevo proprio voglia di mettermi li a scrivere. Adesso finalmente sono riuscito a ritagliarmi questi dieci minuti per raccontare brevemente com'è andata in questi ultimi giorni. Dopo la maratona di Seregno per recuperare bene ho messo in pratica i consigli di Mario Ardemagni. Per chi non lo conoscesse quest'uomo ha vinto un paio di mondiali di 100 km con un record personale di 6h18', avete letto bene 6h18', ottenuto se non erro nel 2004 a Winschoten in Olanda dove riuscì a correre la prima maratona in 2h39' e la seconda in 2h37', con un lieve calo nel finale che forse gli costò il record mondiale di 6h13' sulla distanza. Mario nello stesso anno all'età di 41 anni fu capace di correre al Passatore in 6h31', non so se avete idea di cosa significhi un tempo simile, tanto per fare un paragone Giorgio Calcaterra, attuale protagonista incontrastato delle 100 km, al Passatore non è mai sceso sotto le 6h37' e il suo personale sulla distanza è di 6h28' ben 10 minuti superiore a quello di Ardemagni. Ebbene direte voi perchè racconti tutte queste cose? Rispondo subito. A Seregno e anche in altre occasioni parlando sia con Mario che con Giorgio ponevo la questione di come fare a recuperare in fretta dopo gare di lunga durata tipo maratone o ancora peggio gare di 60-100km. La risposta è stata la stessa per entrambi: "devi correre a ritmo molto lento per quasi tutta la settimana". Ardemagni mi ha detto che nei giorni successivi ad una maratona o ad una ultra invece che riposare correva anche per 1h30' ad un ritmo di 6' al km, stessa cosa per Calcaterra che dopo una gara impegnativa dice di correre spesso e volentieri a 4'30"-40" anche per 25-30 km. Perchè non dovrei credergli? In pratica correre lentissimo serve a rigenerare la muscolatura ed è come effettuare una specie di massaggio, un massaggio attivo. Il vantaggio rispetto al riposo è che si mettono altri chilometri sulle gambe aumentando l'autonomia. Ed è quello che sto cercando di fare anch'io, ovviamente con le dovute proporzione rispetto ai due marziani di cui ho appena parlato. Tenete presente che ultramaratoneti di simile livello arrivano a 200 km a settimana, io al massimo forse arriverò a 150 nelle settimane di punta. Appunto la settimana scorsa sono arrivato a 138 km, che per me sono un'esagerazione, mettendo in pratica gli utili consigli di Mario e Giorgio. Sino a mercoledì ho corso sempre intorno ai 4'45"-5'00" al km uscite di circa 15 km, giovedì e venerdì ho aumentato un pò i ritmi correndo un progressivo con media finale sotto i 4' e una CL a 4'10" con le gambe che giravano a meraviglia. Sabato invece è stata la giornata dedicata al divertimento grazie ad una bellissima uscita di gruppo con gli amici della Fulminea, c'erano anche molte delle ragazze iscritte alla squadra, tutte molto agguerrite e determinate a superare il test a cui le sottoponevo ovvero correre il giro del Gelso di 2,6 km in meno di 14'. CATTIVE COME LA MUERTE come dice il Bress. E' stato un pomeriggio molto bello e conviviale che penso si ripeterà molto spesso questa primavera-estate. E' stata anche un'altra occasione per il sottoscritto per mettere in pratica il metodo Ardemagni il giorno precedente ad un allenamento molto duro. Infatti l'indomani a Verona mi aspettava un lungo di 60 km da correre a ritmo gara 100 km. L'appuntamento era fissato assieme ad altri atleti della Nazionale di Ultramaratona presso la facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Verona diretta dal prof. Federico Schena che con il suo team sta studiando gli effetti della corsa sugli ultramaratoneti. Ci sono stati fatti tre prelievi del sangue: uno prima dell'allenamento, uno subito dopo e un altro dopo ancora un'ora. All'inizio e ogni 20 km correvamo tre giri di pista con applicata l'apparecchiatura K4 che serve a monitorare il consumo di ossigneno, inoltre tramite speciali apparecchiature veniva osservata e filmata la dinamica di corsa per vedere come muta con il passare dei chilometri. E' stata una bella esperienza, speriamo sia stata anche utile per migliorarsi. Era da Novembre 2008 a Tarquinia che non correvo tutto d'un colpo più di 42 km e vi garantisco che è stata dura, molto dura, in certi momenti se non si è li con la testa non si riesce ad arrivare in fondo. I primi 20-30 km sono passati veloci e senza problemi anche se correre su un circuito di 10 km mi metteva parecchio a disagio. Quando faccio i lunghi preferisco un giro unico o al massimo due. Dal quarantesimo chilometro complice anche l'improvviso innalzamento della temperatura la stanchezza ha cominciato ad affiorare e a farsi sentire, cercavo di tenere un'andatura più regolare possibile intorno ai 4'-4'10"/km. Al 50° km ero veramente molto stanco ma ho tenuto duro fino al 60° km chiudendo in 4h08' nei tempi previsti. Alla fine le gambe erano dure e mi facevano molto male, avevo perso circa 3 kg di liquidi nonostante avessi bevuto molto. Diciamo pure che di quelli presenti al test ero sicuramente il più provato, ma me lo aspettavo considerato il lungo tempo trascorso dall'ultima fatica simile. Gli altri, tra cui alcuni atleti delle gare di 24 ore, non parevano neanche stanchi..... Ripensandoci a mente fredda dopo alcuni giorni posso dire che le sensazioni sono state abbastanza buone, mi aspettavo di affaticarmi molto, era più che normale, non sono mica andato a spasso e il tempo finale con media di 4'08"/km non è male. Un altro tassello della mia preparazione verso il Passatore è stato posato. Sono consapevole che sarà dura, ormai sono iscritto anche se ovviamente l'iscrizione non da l'obbligo di partecipazione ma serve solo come ulteriore stimolo a non mollare in alcuni momenti duri della preparazione. Avanti così e poi vedremo, intanto tra 9 giorni assieme a Simone correrò a Connemara vicino a Galway in Irlanda un'ultramaratona di 63,3 km (una maratona e mezza) ottima occasione per una bella vacanza di 5 giorni e per continuare la marcia di avvicinamento alla Firenze-Faenza. Certo che a volte mentre corro così tanto a lungo penso:"Ma perchè lo faccio? Cosa mi spinge a tutta questa fatica? Non potrei farlo solo per divertimento come è stato sabato pomeriggio?" Probabilmente un giorno non molto lontano sarà così, ma la gioia che da tagliare il traguardo a volte ripaga di tutto il sudore versato.... Voi cosa ne pensate?
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