lunedì 29 ottobre 2012

27' Venice Marathon

La tenuta di gara invernale (foto by Silvia Gianesin)
Il rush finale in Riva Sette Martiri
Con la Mamma
Il ponte dei sospiri con la Sara
Acqua alta in piazza San Marco
 Ieri mattina alle 9 con partenza da Strà è andata in scena la 27esima edizione della Venicemarathon. Le condizioni metereologiche non potevano essere peggiori con vento di bora, temperatura tipicamente invernale e pioggia che in certi momenti era veramente battente. Ciliegina sulla torta l'acqua alta negli ultimi 2 km di gara che ha dato ancor più valore all'impresa dei quasi 6000 concorrenti che hanno avuto la forza/coraggio/follia di non mollare fino alla fine. Tra questi per una volta mi ci metto anch'io. In effetti è stata veramente dura arrivare al traguardo, è stato difficile gestire le energie e dosare l'andatura in modo da non avere tracolli nel finale, e nonostante le quasi 50 maratone finite, fino al transito dopo il ponte della Libertà al 37° km non mi sono mai sentito completamente sicuro di farcela. Sono partito già preparato del fatto che non avrei potuto ottenere il mio miglior crono stagionale anche se mi sentivo veramente bene e lo scarico negli allenamenti dell'ultima settimana mi aveva donato una freschezza muscolare che da un pò di tempo non provavo. Alla partenza faceva molto freddo, il vento soffiava forte e la pioggia pungeva nel viso. Non mi sono fatto fregare e mi sono vestito molto accuratamente con due maglie (manica corta e lunga), canottiera Fulminea, berretto e guanti, fascia protettiva nel collo, gambali con unica parte scoperta le cosce. La partenza è stata molto tranquilla, più in controllo del solito, mi sono subito reso conto che non era possibile impostare una gara in solitaria come spesso avviene, ma bisognava per forza cercare di stare più coperti possibile inserendosi in un gruppo. Fortunatamente se ne è creato subito uno composto da 10-12 corridori con i quali è nata subito una sorta di collaborazione; più o meno regolarmente ci si scambiavano le posizioni esponendosi a turno al vento che in alcuni momenti era veramente potente. Il ritmo variava di conseguenza con alcuni chilometri che venivano a 3'50" ed altri anche a 4'15/20". I chilometri sono trascorsi abbastanza veloci e le gambe giravano bene, i momenti peggiori erano sicuramente ai ristori dove il gruppo si sfaldava e alcune volte dovevo tirarmi un pò il collo per rientrare. Il passaggio alla mezza a Marghera è stato molto difficile, il crono non è stato male in 1h23'15", ma in quel tratto e fino a Mestre una pioggia gelida ed il vento mi hanno causato molte difficoltà. Il transito a Mestre nel centro abitato un pò protetto dal vento ha consentito di rifiatare e ha aiutato il gruppo, che nel frattempo si era ridotto a 7-8 unità, a ricompattarsi. I contatti tra di noi erano abbastanza frequenti perchè correvamo molto vicini tanto che ad un certo punto in due si sono agganciati e sono caduti a terra e per un pelo non ci rimanevo anch'io. Al 30° km nel parco di San Giuliano siamo rimasti in cinque, se provavo ad aumentare andavo subito in difficoltà percui ho deciso di risparmiare ancora un pò di energie per il ponte della libertà che sarebbe arrivato da lì a poco verso il 33° km. Come abbondantemente previsto, in quel punto c'è stato il momento più difficile della gara. Siamo approdati sul ponte di buona lena grazie ad uno dei rarissimi momenti di vento favorevole ed alla rampa di accesso in discesa. Sul ponte tirava un forte vento trasversale di bora provenente da Nord Est che batteva dalla parte sinistra rispetto al senso di marcia. Era difficile procedere dritti e per non prendercelo tutto ci siamo piazzati nel lato sinistro della corsia restando radenti al muro in cemento alto un metro che divideva le corsie, in modo da stare protetti almeno dalla vita in giù. Nei tratti dove non c'era il muro era veramente difficile avanzare. Nonostante tutto mi sentivo ancora discretamente in forze e in un paio di momenti ho tentato di aumentare il passo uscendo allo scoperto ma non c'era niente da fare, probabilmente non ne avevo a sufficienza ed ogni volta nel giro di poco venivo ripreso. Ho rinunciato e sono rimasto con gli altri cercando di uscire più in fretta possibile dal ponte. I chilometri sul lungo rettilineo sono stati corsi tutti sul passo dei 4'10" al km, ma la fatica era l'equivalente di procedere a 3'40". Finalmente usciti dal ponte non ci rimanevano che gli ultimi 3-4 km; a quel punto il gruppo si è sfaldato definitivamente e ognuno ha dato tutto quello che aveva. Ce l'ho messa tutta e nel tratto di avvicinamento alla serie degli ultimi 13/14 ponti nel centro di Venezia ho corso più forte che potevo. Gli ultimi 2 km sono stati suggestivi ma duri: nelle rampe in salita mi facevano molto male le cosce e nelle discese ceravo di recuperare, nei tratti di marciapiede nel lungomare c'era molta acqua e a volte si sprofondava fino alle caviglie. Dicono sia il fascino dell'acqua alta a Venezia..., io avevo semplicemente freddo ai piedi e non vedevo l'ora di arrivare, così è stato dopo 2 lunghe ore 49' e 15" ho tagliato il traguardo in 35esima posizione assoluta. Il tempo secondo me è più che buono perchè se vado a vedere quello dei primi in classifica in oltre 2h17' (atleti sicuramente da meno di 2h10') e faccio le dovute proporzioni non posso essere altro che soddisfatto pensando a quello che avrei potuto ottenere in condizioni normali. Una nota di merito va data a tutti gli atleti arrivati al traguardo, in particolar modo voglio citare i miei compagni di squadra e di viaggio Marco e Maurizio, oltre a Stefano, Piero e tutti gli altri che si sono distinti in questa difficile giornata. Un applauso anche agli organizzatori che sono riusciti a far disputare una maratona in condizioni estreme. L'assistenza, la logistica, i ristori e tutto il resto sono stati all'altezza, cosa non proprio scontata ieri. Ringrazio anche mia mamma, mia sorella Laura e Sara che hanno voluto essere a tutti i costi ad aspettarmi al traguardo di Riva dei Sette Martiri, se non fosse stato per loro forse ieri mi sarei fermato prima. Ciao a tutti e alla prossima:-)

lunedì 22 ottobre 2012

18,29 km....

Rigo all'arrivo della Venice Marathon 2006
...è la media chilometrica degli ultimi 7 giorni di allenamenti, che corrisponde ad un totale di 128 km. Era da un pò di tempo che non mi accadeva di raggiungere tale soglia (un tempo abituale), se non mi sbaglio almeno da gennaio/febbraio. In effetti ultimamente mi sono assestato sui 100-110 km, i quali mi consentono di avere un'autonomia tale da arrivare in fondo ad una maratona in tempi sotto le 3 ore senza particolari problemi. Ma non mi basta. Infatti nelle ultime maratone, mi riferisco al 2012, compresa Chicago che è stata la mia migliore dell'anno (chiusa in 2h44', vedi post precedente), ho sempre accusato un calo negli ultimi 10-12 km che mi è costato diversi minuti (dai 2 ai 5), proprio perchè evidentemente non ho l'autonomia tale da correre tutti i 42 km alla stessa velocità. Appunto per questo, anche se mi costa molta fatica fisica, per questo ultimo mese ho deciso di provare ad aumentare nuovamente il volume di km per vedere se riesco a migliorare il finale della gara. La prossima verifica sarà proprio alla maratona di Venezia questo fine settimana. Qualcuno di voi dirà che sono pazzo a correre così tante maratone e così vicine tra loro...quest'anno sono già a quota 6, più la maratona alpina che non è stata proprio uno scherzo. Ma da quando ho iniziato a correre è sempre stato così, non riesco a fare diversamente perchè mi diverte un sacco e finchè ce la farò sarà sempre uguale. L'unica cosa che mi fa paura sono gli acciacchi con i quali ormai ho quasi imparato a convivere! L'inguine destro mi crea sempre qualche problema, infatti corro in una maniera orrenda... in più spesso dall'altra parte ho male al nervo sciatico ma fortunatamente mi da fastidio solo a stare seduto in macchina o nella sedia in ufficio. Per la verità Venezia non era in programma, quindi avrei avuto tutto il tempo di prepararmi e recuperare bene per la maratona di Valencia del 18 Novembre; invece causa il forfait dell'amico Giovanni non ho saputo rinunciare alla tentazione di prendere il suo posto, dovendo per forza modificare un pò i miei programmi. A sole tre settimane da Chicago non ho avuto scelta nella programmazione: la 1' settimana è stata dedicata al recupero con pochi km e andature lente, la 2' settimana di carico con 128 km e la 3' (che inizia oggi) ancora di scarico pre-gara.
Ecco cosa ho fatto negli ultimi 7 giorni:
-lunedì 15/10: fuori c'era il diluvio universale, sul tapis 18 km con variazioni di velocità da 4'30" a 4'00" al km, molta fatica.
- martedì 16/10: 19 km a 4'45", più veloce non riuscivo a procedere a causa del fastidio all'inguine arrecatomi credo dai 18 km del giorno prima sul tappeto. Alla fine ho fatto molto stretcing.
-mercoledì 17/10: 13 km a 4'45", con ancora fastidio all'inguine ma di minore intensità, alla fine ancora molto stretcing.
- giovedì 18/10: 20 km in progressione, media 4'07" al km, ultimi 15 km in 59', contento! stretcing alla fine e poco fastidio all'inguine.
- venerdì 19/10: 20 km a 4'15" di media facile facile, sempre con stretcing finale.
- sabato 20/10 (mattina ore 6): 18 km a 4'30", fatica bestiale a causa della serataccia precedente.....
- domenica 21/10: 20 km a 4'02" con gli ultimi 12 km a 3'52", grande sudata ma ritmo abbastanza facile con finale in progressione e un'altra bella sessione di stretcing per concludere in bellezza la settimana.
Riuscirò anche questa volta dopo il 2006 e il 2008 ad arrivare al traguardo della Venice Marathon con il braccio alzato? vedremo....ci aggiorniamo lunedì prossimo! Buona settimana a tutti

martedì 16 ottobre 2012

Maratona di Chicago al volo...

la famosa scritta all'esterno del teatro
Sara e il "fagiolo"

la spiaggia sul lago Michigan

ultimi 500m, sono piccolino ma ci sono

panoramica sul fiume


foto a 400 metri di altezza "Willis Tower"

Chicago by night

io e Giò abbeveraggio post-gara!

Sky-line

Bella questa...

EXPO'

Willis Tower dal basso

.......

Corri corri Rigo...più veloce però:-)
In poche parole dovrei sintetizzare così la mia esperienza a Chicago: "I LOVE CHICAGO, perchè non ci sono stato prima?". Purtroppo non ho tempo per scrivere un post come si deve per raccontare tutto il mio viaggio però non voglio nemmeno che il blog si fermi del tutto, per cui quattro righe al volo le butto giù. In questo periodo ho tante cose da fare, solito tran-tran lavorativo, impegni familiari vari, soliti allenamenti quotidiani e ogni tanto voglio anche riposarmi un pò, quindi il blog rimane sempre all'ultimo posto. E' già passata oltre una settimana dalla maratona di Chicago, un'altra esperienza bellissima in una grande città statunitense, ricca di fascino e di belle cose da vedere però non caotica come la metropoli New York. Maratona di almeno pari livello sia per organizzazione che percorso e partecipazione con oltre 38.000 classificati con il vincitore l'etiope Kebede in 2h04'38" davanti al connazionale  Feyisa in 2h04'52"(e le prime 8 donne sotto le 2h27', le prime due in 2h22'), ma dai contenuti molto diversi infatti più di 30.000 partecipanti erano americani e il numero di italiani ridotto a solo 161 unità contro gli oltre 3.000 presenti nella grande mela. Ho sempre amato la NYC marathon ma a questo punto mi viene da pensare (anche se non è una scoperta...) che è proprio vero che la maggior parte della gente ci vada solo per moda... Al contrario definirei la Chicago marathon la vera maratona Americana, frequentata in massa dal suo popolo e con pochi stranieri (beh pochi...sempre 7-8000 persone!) Ripeto: ottima organizzazione e percorso bellissimo quasi completamente pianeggiante a parte qualche inevitabile scollinamento (mi ha fatto dannare soprattutto il ponte negli ultimi 500 metri di corsa). Ristori ovunque, cronometri ogni miglio e segnalazioni ogni km, strade larghe con poche curve, passaggi nei punti più belli della città in particolare nel LOOP, presenza di molto pubblico ovunque nonostante la partenza mattiniera delle ore 7.30 con una temperatura vicina a 0° centigradi. Per l'appunto giornata molto fredda ma soleggiata e con poco vento ideale quindi per ottenere un buon crono. Ho portato a termine la mia 48esima maratona in 2h44'32" in 235esima posizione assoluta e tra i primi 3 italiani. Direi che posso essere soddisfatto ma non appagato. Ho tenuto molto bene sino al 30-32 km con un ritmo regolare sui 3'50-52" al km per poi accusare un lieve calo negli ultimi 10 km che mi hanno fatto alzare il tempo di un paio di minuti. Ottime le nuove Saucony Kinvara3 prese il giorno prima all'expò marathon e collaudate in gara (bellissima la colorazione bianco-azzurra-arancio). Una menzione anche per il mio amico Giò che è venuto con me e la Sara a Chicago: nonostante il ritardo di forma ha ritoccato seppur di poco il suo personale a 3h14'33", bravo, alla prossima spacchi tutto!!! Appuntamento allora a Venezia (grazie a Giovanni che mi ha ceduto il suo pettorale) tra una settimana per cercare di migliorare ancora un pò. Gustatevi qualche foto cliccandoci sopra per ingrandirla e come sempre cari saluti a tutti!!!!

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