Dopo tante salite finalmente domenica sembrava fosse arrivata l'ora di invertire la rotta e di correre un pò in discesa, o almeno così si pensava. Si perchè guardando con poca attenzione il profilo altimetrico della Gletschermarathon, si sarebbe pensato di procedere dall'inizio alla fine in una continua e dolce discesa. In effetti non è stato proprio così. Mi sono presentato alla partenza di Mandorfen alle pendici del ghiacciaio del Pitztal in Austria, con sensazioni non meravigliose. L'avventuroso viaggio in moto del giorno prima con 250 km sui 350 totali sotto una pioggia battente ad una temperatura molto fresca, aveva lasciato un pò il segno e la notte non era bastata per recuperare al meglio. Fortunatamente la mattina della gara non pioveva più e alla partenza a quota 1675 metri con una temperatura di 7° non si stava neanche male. Allo start circa 250 maratoneti che dopo un percorso di circa 31 km fino al paese di Wenns si sarebbero congiunti con gli altri circa 250 concorrenti della mezza, tra cui anche la Sara. Nonostante la temperatura fresca della partenza ho deciso di indossare solo la canottiera, scelta azzeccata visto il bel caldo che sarei andato ad incontrare nell'ultima ora di gara. Il primo chilometro e mezzo è stato molto impegnativo dato che si saliva di circa 100 metri. La partenza a freddo mi ha dato subito qualche problema, la fatica di rompere il fiato e le difficoltà di respirazione probabilmente dovute all'altitudine ci hanno messo anch'esse la loro parte. Dal secondo chilometro con l'inizio della discesa sono riuscito un pò a recuperare ma non ho sentito le gambe reattive come speravo e ho perso subito il contatto con il gruppo giusto. Mi sentivo molto affaticato e pesante e correre a 3'30-35" come avevo preventivato mi causava molta fatica. Mi sono trovato subito da solo, con i primi quattro concorrenti davanti di quei 2-300 metri impossibili da recuperare e quelli dietro troppo lontani. Non c'è stato niente da fare e ho seguito con il mio passo, ma già dopo 6-7 km mi sentivo particolarmente fiacco e pesante con le gambe dure. Verso il 12 km la situazione non migliorava e avevo voglia di fermarmi, ho stretto i denti e sono andato avanti passo dopo passo pensando però che se non cambiava qualcosa sarebbe stata dura arrivare al traguardo. In alcuni tratti la discesa veniva interrotta da brevi salite dove andavo ancora più in difficoltà e sebbene la temperatura fosse bassa sudavo parecchio. Nei ristori cercavo sempre di bere molto, acqua e sali. Era bello e caloroso il tifo delle poche persone a lato strada nei passaggi nei vari paesetti che si incontravano. Anche il panorama era fantastico e mi ha aiutato a resistere, correre nella vallata del Pitztal è meraviglioso e lo consiglio a tutti. Con il passare dei chilometri pensavo che ne mancavano sempre meno all'arrivo e con questo semplice pensiero mi sono fatto un pò di coraggio e ho iniziato credere che ce l'avrei fatta come tutte le altre volte. Nonostante la fatica cercavo di tenere un ritmo regolare, difficile i quei tratti di discesa con pendenze sempre diverse e con molte zone di falsopiano dove il ritmo calava. Al 18 km sono riuscito a superare uno davanti a me che avevo raggiunto un pò alla volta. Questo mi ha dato un pò di coraggio perchè quando l'ho affiancato ho notato che era più stanco di me. Anche gli altri due/tre che avevo davanti non credo stessero molto meglio dato che in certi momenti nei rettilinei più lunghi riuscivo a vederli sempre alla solita distanza. Al 21 km eravamo gia scesi a 1225 metri e la temperatura cominciava ad essere gradevole con il sole che scaldava e illuminava lo stupendo scenario. Mi sentivo anche meglio. Al 26° km però un tratto in salita mi ha ferito nuovamente, infatti ho corso molto lentamente in 4'26" e che fatica...di seguito un chilometro a 3'28" e un altro paio in piano sui 3'45" prima di due chilometri molto duri che ho corso rispettivamente in 4'22" e 4'44", il secondo mi pareva un muro anche se in realtà era una salita non troppo ripida. Ero arrivato però al 31 km e non mancava molto alla fine e sapevo che dopo altri 2/3 km di falsopiano avrei avuto 4 km di pura discesa per rifiatare prima dei 2 km finali. Col calare della quota il caldo si faceva sempre più sentire, ma ormai più che al caldo pensavo al male che avevo alle gambe. Nell'ultima discesa sono andato spedito con 4 km sul piede dei 3'30", purtroppo però ne rimanevano ancora due per arrivare al traguardo e sapevo che erano i più rognosi. Li ho corsi a 4'14" e 4'30" e non ho potuto godermeli troppo. Ho chiuso in 2h40'58"
Dopo il taglio del traguardo ho aspettato la Sara che è arrivata in 1h52'18" nella mezza maratona in un percorso per niente facile, ed riuscita a salire contentissima nel podio con un meritato 3° posto di categoria, evviva!!! Per gli appassionati di numeri, il mio garmin ha indicato un dislivello totale di 1193 metri in discesa e 295 in salita. Una bella maratona in montagna dunque, più discesa che salita ma non fatevi ingannare troppo dal profilo altimetrico che poi si potrebbero presentare delle sorprese. Uno scenario stupendo e originale in mezzo alla natura che merita di essere ammirato, un'ottima organizzazione austriaca, insomma una corsa da rifare sicuramente il prossimo anno....