La Partenza della ULTRABERICUS 2014 |
Dopo il primo chilometro a velocità controllata in centro città, siamo partiti ognuno col proprio ritmo e già nella prima ripida salita verso Monte Berico si è creata la selezione. Fino al primo ristoro all'11° km è filato tutto liscio, siamo passati in un gruppetto di 4/5, subito dopo mi sono fermato un attimo per togliere delle fastidiose spine che mi erano entrate nella scarpa sinistra. Sono rientrato subito con i miei compagni e fino al 17° km è stato tutto fin troppo facile in un percorso con saliscendi gradevoli che affrontavamo a buon ritmo. Le prime asperità dure stavano però arrivando infatti nei successivi 2 km nei pressi di Villabalzana si saliva di colpo di circa 350 metri di quota, in quel tratto ho dovuto alternare corsa e camminata per preservare le energie, anche gli altri però. Passato il secondo ristoro del 23° km, i chilometri successivi fino al 31° circa si sviluppavano sul crinale dei Berici nei pressi di Barbarano. E' stato un bel momento e ho corso sempre in compagnia dell'amico Mirko e di Marco. Successivamente c'è stata una discesa molto tecnica di un paio di chilometri che portava a fondovalle dove Mirko ci ha staccati e io ne ho approfittato per rifiatare non vedendo l'ora di arrivare al 3° ristoro che era anche il punto di cambio staffetta situato all'Eremo di San Donato al 36° km. Per arrivarci però c'era un'altra dura salita di oltre 300 metri da superare in meno di 3 km, in quel momento mi sono sentito per la prima volta stanco e una piccola crisi mi ha assalito, avevo tanta sete e la borraccia era vuota. Sono arrivato al ristoro dopo 3h14', prima ho bevuto acqua, poi una bella Coca Cola ed infine mezza bottiglia di birra per farmi un pò di forza e ripartire.
Ho proseguito con il mio passo, da quel momento in poi a parte in qualche raro momento sono sempre stato da solo e quindi oltre a gestire la fatica dovevo stare attento a non sbagliare percorso, in queste gare è un attimo perdere il sentiero anche se in realtà alla Ultrabericus gli organizzatori lo avevano segnalato in maniera perfetta. C'è stato un momento di ripresa agevolato da un tratto in discesa, una discesa però molto complicata e ripida dove si doveva procedere con i freni tirati, peccato perchè invece di recuperare tempo ne perdevo. Verso il 42° km a Grancona si giungeva di nuovo a fondovalle e la salita successiva che portava ai 450 metri di quota dove era situato il 4° ristoro, è stata quella che mi ha causato i primi crampi, prima alla gamba destra e poi anche alla sinistra nei quadricipiti sopra le ginocchia. Per fare quei 3 km ci ho messo 30' ed ho perso un sacco di tempo, che nervi....Giunti al 46° qualcuno mi ha detto che il peggio era passato, in effetti una bella discesa in zona Perarolo mi ha aiutato a controllare i crampi. L'ultimo ristoro a Valle dei Vicari scandiva l'inizio del countdown verso l'arrivo, ancora una decina di chilometri, ero stanco ma non stanchissimo e nei rari tratti pianeggianti e in discesa correvo ancora discretamente bene; purtroppo appena accennavano le salite, anche quelle brevi, dovevo calare il ritmo o addirittura camminare perchè se provavo a spingere i crampi me lo impedivano. Sarà stata la giornata con un clima caldo, che in ogni caso io apprezzo sempre molto, sarà stato per un mio errore nei giorni precedenti dove forse ho bevuto troppo poco, sarà stato anche perchè sono stato poco prudente a correre una maratona solo sei giorni prima, boh chi lo sa? Comunque tutte scuse che non servono a niente.... Di certo durante la corsa appena potevo bevevo moltissimo per idratarmi e la mia borraccia si svuotava sempre molto velocemente dopo i ristori. Quello che contava in ogni caso era che ormai eravamo quasi arrivati!
Finalmente l'ultima salita di nuovo verso la chiesa di Monte Berico, -"ma quanti saliscendi ci sono su sta gara mi domandavo???"-. Arrivato in cima arrancando per il sentiero sterrato stavolta sapevo che era veramente finita e ho potuto godermi l'ultima discesa asfaltata verso il centro della città e l'arrivo al traguardo (mi lamento sempre ma in realtà in quel momento ero felice) ad abbracciare i miei amici e a berci insieme una Menabrea. Concludendo lasciatemi dire solo una cosa: è una fortuna che abbiano ideato questa gara perchè è troppo bella ed è una grandissima soddisfazione e un privilegio potervi partecipare per avere l'opportunità di correre nelle nostre terre ed infine arrivare fieri ed orgogliosi al traguardo. Al termine la fatica e la sofferenza svaniscono in fretta e rimangono solo la gioia e la voglia di tornarci l'anno dopo. Un grande grazie quindi a Enrico e a tutti gli organizzatori, ai responsabili, ai volontari e a tutti i partecipanti che hanno reso possibile che questo sogno si avverasse! Grazie anche a Sara e a Simone che mi hanno seguito e aiutato con i loro incitamenti durante tutto il percorso. All'anno prossimo, io di sicuro ci sarò e chi non l'ha fatta non sa che spettacolo si è perso:-)