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Prima della partenza felice e contento! |
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Passaggio in discesa al 26 km |
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L'arrivo della mia 47esima maratona allo stadio olimpico di Helsinki:2h53'13" |
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Sara in posa con Paavo Nurmi |
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Sara con la medaglia |
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Sara nel mare di Ibiza |
Anche quest'anno le vacanze estive sono terminate. Ventuno giorni volati in un attimo che mi hanno portato insieme alla Sara in dei luoghi molto belli. La prima settimana l'abbiamo trascorsa nell'isola di Ibiza, meta da sempre a me gradita e che con le sue numerose spiaggette è piaciuta molto anche a lei. Sette giorni che sono passati in fretta girando con la nostra auto a noleggio in cerca degli angoli più pittoreschi. E' stata una settimana molto calda come qui in Italia ma che non ci ha impedito di effettuare le nostre quotidiane corse di allenamento su e giù per le impegnative stradine ibizenche. Il ritorno a casa è servito solo per svuotare la valigia e riempirla nuovamente per la ripartenza verso Helsinki. Quattro giorni con l'obiettivo di visitare la capitale finlandese e soprattutto di correre la maratona (per me). La città non mi ha entusiasmato troppo anche se devo dire che non è brutta. E' una città tipica del Nord Europa con un centro non molto grande, delle belle zone pedonali con negozi e alcune altre zone anonime. A Helsinki si vede chiaramente l'impronta della Russia soprattutto nei palazzi e negli edifici più vecchi. Di storico non c'è molto da vedere, comunque il centro è molto bello (assomiglia un pò a Berlino o a Copenaghen), come pure la zona portuale, inoltre la città è piena di verde con i suoi numerosi laghi ed isolette. La gente è cordiale, silenziosa, sembra un pò triste e fredda come il clima che la caratterizza per almeno 10 mesi l'anno. La cosa più negativa secondo me sono i prezzi molto alti (adeguati al reddito di lassù), soprattutto nel mangiare e bere, se poi li paragoniamo alla Spagna siamo dell'ordine di circa 3 a 1. Durante la nostra permanenza il clima è stato variabile. Giovedì, venerdì e sabato è stato piuttosto caldo, senza però l'umidità che ci opprimeva qui in Italia. La temperatura di giorno era di 23-25° e si stava bene; la sera scendeva appena sotto i 20°. La domenica il tempo è cambiato e fino a lunedì il termometro non ha mai superato i 15° con un fastidioso vento che spazzava le strade e faceva sembrare che i gradi fossero molti di meno. Il percorso della maratona si è rivelato molto impegnativo, stile Madrid, ricco di saliscendi e di ponti e ponticelli da superare (320 metri di dislivello, fonte Garmin Connect); inoltre nella seconda parte di gara c'è stato anche un fastidioso vento contrario che sommato alla mia stanchezza non mi ha fatto più andare avanti. Alla partenza alle 15 di sabato pomeriggio c'era un bel sole e una temperatura calda sui 25°, si stava benissimo e io ero confidente di correre una maratona sui tempi di Copenaghen (2h46'). Entrando nello schieramento di partenza di fianco alla statua di Paavo Nurmi (eroe finlandese del mezzofondo degli anni 20'-30') a pochi minuti dal via sono rimasto sorpreso di vedere che i finlandesi (troppo ben educati?) non avevano coraggio di sistemarsi nelle prime file. Le griglie erano libere e non c'erano divisioni tra le varie zone orarie con fettucce o transenne come nelle altre maratone; ognuno poteva mettersi a piacimento secondo i propri obiettivi tempistici nella zona più adeguata ma nessuno osava superare la griglia delle 3 ore. Ne ho approfittato io da buon italiano piazzandomi comodamente in prima fila assieme ad una decina di top runner neri ahahha! Solo a pochi minuti dalla partenza la gente ha avuto il coraggio di farsi un pò sotto. Che strana gente... (o che brava gente)...di solito dalle nostre parti nelle prime file si sistemano tutti quelli che vanno dai 5 ai 6-7 minuti al chilometro! Pronti via, sono partito deciso, ma non esagerando sapendo benissimo che non avevo la resistenza per correre una 42 km al massimo e inoltre il mio livello ultimamente mi sembra un pò scaduto. Avevo fatto solo un lungo di 30 km circa un mese prima e una mezza maratona a due settimane dalla gara. Mi sono imposto di provarci ugualmente sperando nel miracolo di ottenere un buon risultato. Mi sono assestato su un ritmo intorno ai 3'50" al km anche se non riuscivo ad essere regolare a causa dei continui saliscendi. Per i primi 10-15 km non ho avuto problemi e le gambe rispondevano bene agli strappi. Passaggio al 10° km in 38'24". Avvicinandomi alla mezza ho iniziato a sentire già un pò di stanchezza, non un buon segno per chi deve chiudere una maratona...Ho buttato giù un gel che mi ero portato dietro ma non ha dato alcun effetto (inutile come sempre). Soffrivo un pò il caldo quindi a tutti i ristori bevevo molta acqua e Gatorade bagnandomi molto la testa e le gambe con il risultato però che mi sono anche inzuppato tutti i piedi, una brutta sensazione correre nel ciak ciak:-( Sono transitato alla mezza in 1h22'12", più o meno come avevo previsto. Il tratto di maratona dal 19-20°km fino al 26-27° km è stato il più bello con il passaggio nella zona delle banchine affollata di turisti che andavano nelle spiagge approfittando della bella giornata. Al 25° km c'è stato un bel passaggio nel centro della città affollato di pubblico plaudente su un rettilineo in salita e fondo in selciato seguito da un contro rettilineo in discesa. Li mi aspettava la Sara con la sua bandiera tricolore, quando sono arrivato mi ha fatto un gran tifo e mi ha offerto un gel che non ho preso. Mi sentivo già parecchio stanco ma tenevo ancora un ritmo sotto ai 4 minuti al chilometro e non mi aspettavo un momento così duro come quello che stava per arrivare! Dal 27° km a circa il 32° km si ripassava nella stessa strada calpestata all'andata nel lungomare. In questo tratto incrociavo la massa di maratoneti che erano ancora al 20-21° km e pensavo che forse loro stavano facendo ancora più fatica di me e apprezzavo il loro incitamento nei miei confronti, loro erano in tanti, io sempre da solo, dall'inizio alla fine! Il passaggio al 30° km in 1h58'21" segnava un deciso rallentamento del ritmo, già da qualche chilometro avevo rallentato e non riuscivo più nemmeno a stare sotto i 4'10-15"/km, le salite che all'andata percorrevo gagliardamente, ora le affrontavo quasi a passo d'uomo. Ho proseguito a ritmo sempre più lento con qualche km vicino ai 4'50" e così è stato fino all'arrivo (ultimi 12 km alla media di 4'30" al chilometro) ma nonostante tutto non ho subito più di 4-5 sorpassi facendone a mia volta un paio su concorrenti evidentemente più stravolti di me. Ho tenuto duro perchè volevo a tutti i costi arrivare all'interno dello stadio olimpico di Helsinki e tagliare il traguardo dove nel 1952 Emil Zatopek, altro mitico corridore Ceko, vinse tre ori nei 5.000, 10.000 e nella maratona. Sono così arrivato dopo 2h53'13" in 28esima posizione assoluta e 4° della categoria M40. A livello di tempo non è un grosso risultato ma guardando la classifica non è neanche poi così male se penso che eravamo in oltre 5.000 partecipanti e considerando anche che i primi 8-10 erano di colore...Probabilmente significa che il percorso era un pò impegnativo, oppure vuol dire che c'era un grande numero di tapascioni (mi ci metto anch'io) ma penso che la media del livello sia sempre più o meno la stessa. Da parte mia è stata in ogni caso l'ennesima dimostrazione che non si può correre una maratona senza un'adeguata preparazione specifica caratterizzata soprattutto da allenamenti sul lungo. Risulta normale altrimenti arrivare poco dopo la mezza e andare vicino al naufragio. Dopo 47 maratone forse non l'ho ancora imparato e spero sempre nel miracolo di farcela lo stesso senza tanto soffrire. Dall'altra parte però è stata anche un'altra nuova e bellissima esperienza ed un'occasione per visitare una grande città del Nord che forse non avrei mai visto se non ci fossi andato proprio per correre una maratona! Pertanto alla luce di questo non posso che ritenermi felice e contento, e adesso sotto con i lunghi che tra sei settimane c'è un'altra nuova emozionante sfida all'orizzonte: la Chicago Marathon. Buon rientro dalle ferie a tutti.