Ieri sera per la seconda volta nel giro di otto giorni ho voluto fare un allenamento in salita di quelli tosti. Ho corso nella strada che porta dal paese di Calvene (Vi) a 175 metri s.l.m. al Monte Corno sull'altopiano di Asiago a quota 1270 circa. Salita patria dei ciclisti locali che presenta una lunghezza di 17km (15 km fino allo scollinamento classico del Cavalletto) con pendenza media del 6,8% con punte del 10%. La settimana scorsa come prima volta ero partito un pò più su dal 4° km ed avevo affrontato i 13 km di salita con leggero margine arrivando in cima ad una media di 5'27" al chilometro. Ieri sera ho deciso di partire dall'inizio, cioè dalla curva al semaforo di Calvene da dove ogni ciclista che si rispetti fa scattare il proprio cronometro. E' una salita che conosco molto bene essendoci passato centinaia di volte in bicicletta; a piedi però non ci sono venuto molto spesso perchè non essendo molto appassionato di corsa in montagna e non avendo quasi mai disputato gare in salita, ho sempre svolto pochi allenamenti su questa disciplina che è uno sport completamente diverso dalla corsa in pianura. Quando mi allenavo per il Passatore nel triennio 2008/10 ci ero venuto qualche volta e mi ero segnato il mio tempo record di 1h24'24", riferito al tratto dei primi 15 km dalla famosa curva di Calvene allo scollinamento del Cavalletto dove tutti i ciclisti stoppano il loro cronometro. Ieri sono partito deciso, i primi 3 km fino a Mortisa sono impegnativi con pendenze fino al 10%, sono salito con passo deciso e con il cuore sempre sopra i 150 battiti. I chilometri successivi con i passaggi a Malleo e Monte presentano una pendenza regolare con alcuni strappi che danno fastidio, ho proseguito regolare anche se la fatica era veramente tanta.
A metà strada verso il 7°-8° km c'è stato il momento più duro. Nei lunghi rettilinei che caratterizzano quel tratto non si ha la vera percezione della pendenza, la strada sembra dritta e piana, ma invece sale senza tregua e ti taglia le gambe. Ho resistito proseguendo ad un passo costante. Gli ultimi chilometri li ho affrontati con impegno massimo, la temperatura era scesa a circa 18°, ideale per correre rispetto agli oltre 30° che c'erano a Calvene, si sudava molto ma per fortuna con i ristori personalizzati offerti dalla mia assistente Sara non ho dovuto patire la sete.
Finalmente arrivato al 15° km del Cavalletto ho potuto dare un'occhiata al cronometro, 1h21'20" (media 5'25"), e con stupore ho constatato di essere stato oltre 3 minuti più veloce del mio record del 2008 quando correvo le maratone sotto le 2h35'..... Una vera soddisfazione.... Ho proseguito con passo spedito per gli ultimi 2 km in saliscendi fino al rifugio del monte Corno.
Totale 17 km di pura fatica in 1h30'20" (media 5'19"/km), 1150 metri di dislivello superati e 1475 calorie bruciate, con frequenza cardiaca media a 150 battiti. Un incredibile allenamento in vista della Corsa del Trenino di domenica dove dovrò affrontare 800 metri di dislivello su una strada con caratteristiche simili. Speriamo almeno che tutta la fatica fatta mi sia servita a qualcosa. Ora si scarica per tre giorni fino a domenica e dopo tireremo le somme. A metà della settimana prossima ci sarà un altro allenamento del genere per poi chiudere con la gara di Tonezza del Cimone del 8 Luglio dove si disputeranno i campionati italiani Master di corsa in montagna. Una nuova passione a 43 anni suonati? Mah chi lo sa?