venerdì 28 settembre 2012

Forse ci siamo....sssstttt, parliamo piano:-)

E' da una decina di giorni che mi sembra di sentire le gambe girare bene. Spero non sia una sensazione errata ma credo di non sbagliarmi perchè ho dalla mia parte anche il conforto del cronometro. Ultimamente riesco a correre con poca fatica su ritmi che fino a un mese fa mi creavano fatica. Sarà probabilmente anche perchè è passato il gran caldo e in generale si fa meno fatica ma in ogni caso mi sento in crescita di forma. Dopo una settimana trascorsa con uscite a ritmi blandi, a volte camminando e corricchiando a causa del risentimento al solito maledetto adduttore della gamba destra, un pò alla volta ho ripreso gli allenamenti a pieno regime. Grazie allo stretcing e alle sedute leggere fortunatamente l'allarme sembra rientrato per cui martedì e giovedì ne ho approfittato per eseguire sedute di qualità. Dopo il lungo di 30 km di domenica a velocità discreta (4'04"/km), lunedì sono andato molto lentamente per recuperare al meglio, martedì insieme all'amico Pergher dopo 7 km di riscaldamento, ho corso un 3x3000 in progressione da 4'00" a 3'40" al km con buone sensazioni finali. Giovedì sera, sempre con Pergher, si è deciso di correre un 5x2000 con recuperi da 1000. Dopo un riscaldamento di 5 km siamo partiti nel nostro circuito stradale tra Zanè e Thiene e ne è uscito per me forse il miglior allenamento del 2012. Le frazioni da 2000 metri alla media di 3'38"/km e i recuperi da vero maratoneta (!!!) alla media di 4'01"/km, per 15 km in appena 56', tempi che non vedevo nel mio cronometro da almeno un paio di anni, che soddisfazione! Ora mi restano solo 7 allenamenti prima di partire per la maratona di Chicago. Quello di oggi sarà una passeggiata perchè correrò così lentamente da non dover neanche sudare (ahahah), voglio solo recuperare bene da ieri, anche sabato sarà di recupero magari spingendo un pò di più. Domenica invece vorrei fare il classico allenamento della settimana pre-maratona, ossia una ventina di chilometri con 14-15 a ritmo gara (qui non mi pronuncio), poi un altro paio di giorni di corse lente e con pochi km, voglio scaricare molto l'ultima settimana. Mercoledì 7-8 chilometri ancora a ritmo maratona, giovedì ancora soft e venerdì-sabato di riposo con viaggio a Chicago! Speriamo vada bene. Ci aggiorniamo prima della partenza, buon weekend a tutti:-)

lunedì 24 settembre 2012

Finalmente un buon lungo


La settimana successiva alla maratona alpina è stata abbastanza complicata. La corsa si è svolta sabato 8 settembre e fino al mercoledì successivo riuscire a correre sotto ai 5' al chilometro, per me si è rivelato difficile. Scendere dalle scale per alcuni giorni è stata una vera e propria impresa che mi ha fatto tornare in mente la prima volta che andai a correre la NYC marathon nel 2007 quando nei giorni successivi non c'era niente che non mi facesse male, soprattutto quando dovevo scendere nella metropolitana ed ero costretto ad affrontare dei gradini verso il basso. Probabilmente avevo dato tutto perchè negli anni successivi non fu così e probabilmente è stato così anche alla maratona alpina dove le numerose discese (lunghe e ripide) hanno senza dubbio distrutto i muscoli delle mie gambe, soprattutto quelli delle cosce. Il recupero è stato più difficile del previsto e mi ha anche spaventato in prospettiva Chicago. Pensavo di poter recuperare facilmente in un mese dalla maratona alpina invece mi sono reso conto di aver rischiato veramente grosso. Il sesto giorno successivo alla maratona alpina le gambe stavano un pò meglio e, sbagliando, ho deciso di provare a fare delle ripetute da 3000 in pista.  A meno di una settimana da un impegno molto probante non aveva senso tirarsi il collo proprio quando si stavano vedendo i primi segni di recupero, ma per non sgarrare sulla tabella che mi ero preparato dopo Helsinki ho deciso di provarci lo stesso. Ripeto: sbagliandomi! Pensavo che non forzando troppo e correndo leggermente sotto ritmo tenendo i 3'50-55" circa al chilometro non avrei avuto problemi, invece verso la fine della terza serie ho iniziato a sentire un dolore molto fastidioso all'altezza dell'adduttore della gamba destra che mi ha costretto allo stop e al rientro a casa camminando per 3 km. Lo stesso adduttore che mi ha fatto tanto tribolare in passato e ultimamente a marzo impedendomi di correre a Treviso. Il giorno dopo con ancora molto fastidio ho approfittato per fare molto stretcing e per una camminata di 1h30, stessa cosa per domenica dove alternando corsa lentissima e camminata sono stato in giro per 3 ore, almeno ho sbollito il nervoso! Nei tre giorni successivi ho alternato 10 km di corsa lenta e camminata continuando con gli esercizi di stretcing prima e dopo le sedute. Giovedì fortunatamente andava meglio e ho corso facilmente e con cautela 15 km  a 4'20"/km di media. Venerdì ancora 35' di corsa lentissima alternata a camminata seguiti da altri 35' minuti di fondo lento (totale 12 km). Sabato ho provato ad aumentare ancora un pò con 15 km a 4'10", è andata bene perchè non ho avuto fastidi. All'adduttore non avevo nessun dolore, piuttosto mi dava un leggero fastidio il nervo sciatico della gamba sinistra che da un paio di mesi si fa sentire ma che fortunamente non mi causa tanti problemi nella corsa; molto di più quando sono in macchina o in ufficio seduto sulla sedia. Domenica (ieri) sono partito deciso per recuperare il lungo che avevo saltato domenica scorsa. Grazie al cielo è andato molto bene e ho tenuto un ritmo più veloce del previsto correndo tre frazioni da 10 km sempre in leggera progressione, la prima in 41'20", la seconda in 41'00" e la terza in 39'50", per 30 km in 2h02'10" alla media di 4'04" al km. Non ho neanche sofferto più di tanto con una frequenza cardiaca media di 149 BPM, questo mi rende felice in vista della maratona di Chicago tra 13 giorni dove so che ci sarà da soffrire ma spero non come ad Helsinki. Per correre in 2h49' basta andare a 4' al km quindi molto vicino a come sono andato ieri, confido pertanto di poter puntare ad un obiettivo simile. Spero solo di recuperare bene dagli acciacchi e di riuscire ad effettuare ancora un paio di buoni allenamenti questa settimana, prima dello scarico completo degli ultimi 6 giorni.

martedì 18 settembre 2012

C.a.T (Correre a Thiene)



La sala di palazzo Cornaggia piena di aspiranti runners

I promotori dell'iniziativa: l'assessore Giampi Michelusi e il presidente della Fulminea Running Team Bress




Correre fa bene, ormai lo sanno sempre più persone. Grande iniziativa del Comune di Thiene grazie al suo assessore Giampi Michelusi in collaborazione con Alan Bress Bengio della Fulminea Running Team, che organizzano C.a.T (Correre a Thiene), un iniziativa per introdurre la gente al mondo della corsa e per farla apprezzare tutto ciò che ne deriva, ossia salute, benessere e forma fisica! Alla serata di presentazione la sala della biblioteca era tutta piena e sono state registrate 101 iscrizioni per la prima seduta di allenamenti che si terrà venerdì 21 settembre alle ore 19.00 con partenza da piazza Chilesotti in centro a Thiene. Per eventuali informazioni contattare Bress







lunedì 10 settembre 2012

Maratona Alpina 2012

IL MIO ARRIVO DOPO 5H15' E 43 KM
IO E IL MITICO FABIO PERGHER
L'ARRIVO DEL VINCITORE PERGHER IN 4'40' CIRCA
 Non è mai troppo tardi per cominciare con una nuova disciplina. Dopo anni di corsa su strada e qualche rara apparizione nelle locali corse in montagna, quest'anno ho deciso di iscrivermi alla 38esima edizione della Maratona Alpina (vedi percorso) che si disputa ogni anno sullo storico percorso di circa 43 Km da Piovene Rocchette (VI) al Pian delle Fugazze sulle pendici del Monte Pasubio con il suggestivo passaggio nella strada delle 52 gallerie, solcando sentieri, mulattiere e strade bianche. Il motivo principale che mi ha spinto ad iscrivermi è il fatto che pur abitando in queste belle zone, per una cosa o per l'altra, era da un sacco di tempo che non passavo nei luoghi storici toccati dalla corsa (in alcune zone mai), soprattutto nella strada delle gallerie che è sempre piena di visitatori che giungono da ogni angolo del paese e anche dall'estero. Dicono che la maratona sia a carattere non competitivo ma io di non competitivo ci ho visto ben poco a parte l'assenza di premi e riconoscimenti agli arrivati, se non un misero diploma di partecipazione. Quest'anno poi per la prima volta i concorrenti erano dotati del classico pettorale con numero di gara, al contrario delle edizioni precedenti dove avevano il cartellino come quelli che danno alle marce domenicali. La partenza era fissata per le ore 5.15 della mattina dal centro di Piovene. All'appello oltre 400 concorrenti, quasi tutti con cronometri, GPS da polso, zaini, racchette e quant'altro. La partenza nella salita al Monte Summano è subito piuttosto impegnativa; la prima parte si effettua al buio su una strada asfaltata molto erta per circa 2 km e poi su sentieri sconnessi con un dislivello di 1000 metri circa. Mi sono inserito nel gruppetto dei primi ma già dall'inizio non riuscivo a tenere il passo del capofila Fabio Pergher (dominatore della gara) e sono salito col mio passo alternando corsa e camminata veloce transitando al controllo al santuario del Monte Summano a 1188 metri dopo circa 6, 5 km in 55' minuti. In cima la temperatura era fresca ma si stava bene in canottiera. Con la mia lampada frontale mi sono goduto la pace e la solitudine della notte dei boschi e non ho fatto neanche più di tanta fatica ad arrivare in vetta. Un paio di volte ho temuto di avere perso il sentiero ma con un pò di attenzione ho ripreso sempre la via indicata. Non come alcuni che hanno approfittato della loro conoscenza delle scorciatoie per arrivare su prima. Di seguito c'è stato un tratto di quasi 5 km sulla ripida discesa che conduce al ristoro del Colletto di Velo a quota 879 metri; l'ho affrontato molto velocemente recuperando facilmente il distacco su un paio di ragazzi che mi avevano superato nella salita precedente tagliando i sentieri. Il regolamento diceva di seguire fedelmente le indicazioni lungo tutto il percorso ma evidentemente molti non ci hanno fatto caso, non lo dico polemicamente essendo la manifestazione a carattere non competitivo, lo dico solo come dato di fatto. Dopo il 1° controllo-ristoro si iniziava nuovamente a salire lungo il tortuoso sentiero verso Passo Campedello a Monte Novegno, a 1520 metri, dove purtroppo per la mancanza di segnalazioni o per una mia svista dovuta al sole basso all'orizzonte che limitava la visibilità, ho sbagliato strada vagando per un pò in cerca di riferimenti. Non avevo voglia di tornare a ritroso quindi, anche se mi è toccato imprecare, ho deciso di salire in cima al colle del Novegno dove c'è la croce in ferro (circa 100 metri più su) per guardarmi meglio all'orizzonte e sperando di trovare i riferimenti giusti. Così è stato perchè fortunatamente nel versante opposto poco sotto di me ho visto un ragazzo che mi ha gridato di scendere verso di lui dicendomi che il percorso era da quella parte. Sono sceso ad ampie falcate, rincuorato e un pò arrabbiato per avere perso diversi minuti e soprattutto per aver aggiunto un surplus di salita.... Giunto dal ragazzo l'ho ringraziato e lui mi ha informato che ero quarto a 17 minuti dal primo (Fabio Pegher) e a una manciata di minuti dagli altri due. Da li un breve tratto in falsopiano fino al 2° controllo-ristoro presso Malga Davanti e ancora una salita fino all’ex-Forte di Monte Rione, a metri 1700. Da qui si prendeva una lunga discesa molto tecnica fino al Colletto di Posina (dislivello circa 700 circa), l'ho affrontata deciso però con attenzione, le gambe mi facevano un pò male ma nello stesso tempo sentivo di recuperare dalla fatica fatta in salita. C'era qualcosa che mi pungeva di lato nel piede sinistro ma ho resistito perchè non avevo voglia di fermarmi a togliere la scarpa. A proposito di scarpe, ho usato le Saucony Jazz15 Trail acquistate il giorno prima e devo dire che mi sono trovato veramente bene con il loro ottimo grip sia in salita che in discesa. Continuando pensavo che fino al Passo Xomo non avrei più incontrato salite ed invece ecco la sorpresa come preannunciatomi poco prima da un altro corridore in gara (il bravo Marco Calgaro giunto secondo al traguardo). Infatti dopo circa 26 km mi sono trovato di nuovo in una salita difficile nel sottobosco per raggiungere il Monte Alba (dislivello metri 150) con tratti in cui ci si doveva letteralmente arrampicare, seguiti da discese altrettanto da brivido. Sono stati 2 km molto impegnativi ma molto belli dentro ad un bosco pieno di foglie dove bisognava stare particolarmente attenti a non perdere il sentiero che fortunatamente era molto bene indicato con segni arancioni negli alberi. Finalmente dopo l'uscita dal bosco si arrivava al 3° controllo-ristoro situato del Passo Xomo a 1058 metri. Brevissima sosta per bere un pò di acqua dopo 3h25' di gara e 28 km e poco dopo un'altra ancora per togliermi il pungiglione piantato nel piede, prima di iniziare la lunga salita finale di circa 9 km fino al Rifugio Papa lungo la storica strada delle 52 gallerie che presenta un dislivello circa 1100 metri. L'ho affrontata per lunghi tratti camminando e correndo dove la pendenza me lo consentiva. Questo è stato il momento più bello della gara, il passaggio nelle gallerie è incredibile e il panorama è mozzafiato. Ho sofferto molto il caldo e la sete resistendo fino al ristoro posto all'inizio della 41esima galleria dove sono stato raggiunto da altri due concorrenti insieme ai quali ho affrontato il resto della salita fino al Papa, dove sono arrivato dopo 1h15' circa al 4° controllo-ristoro (quota 1936) posto dopo lo scollinamento prima della 50esima galleria (quota oltre 2000 metri). La discesa finale con 800 metri di dislivello è stata molto veloce in circa 30 minuti lungo la strada degli Eroi e i sentieri che la tagliano per giungere finalmente dopo 43 km in 5 ore e 15' all'arrivo di Pian delle Fugazze a quota di 1162 metri. Il dislivello + totale è di almeno 3.000 metri e per la cronaca (se qualcosa importa) sono arrivato al 5° posto, dopo oltre 30 minuti dal bravissimo ed esperto vincitore Fabio Pergher. Esperienza sicuramente da ripetere il prossimo anno e che consiglio a chiunque ami la montagna e lo spirito d'avventura.

lunedì 3 settembre 2012

Mezza del Brenta 2012

L'arrivo con la canotta vintage FULMINEA 2007
Foto ricordo con Luca e Fabio
 Torno a casa discretamente soddisfatto dalla trasferta bassanese alla settima edizione della Mezza del Brenta alla quale ho partecipato per la quinta volta. Giornata buona per correre anche se abbastanza calda dopo la metà del percorso e con la presenza di una fastidiosa brezza contraria negli ultimi 7 km, quelli più difficoltosi anche per la presenza di una leggera costante salita. Alla partenza pochi top runner a parte il marocchino Nasef Ahmed vincitore in 1h08'29", Giuliano Battocletti secondo in 1h09'52" ed Enrico Vivian non nelle migliori condizioni al rientro dopo un intervento chirurgico al ginocchio. La presenza di molti forti amatori come Dal Bosco, Baù, Masetto e Grigoletto ha alzato comunque un pò il livello della competizione. In campo femminile lotta tra Marzena Michalska vincitrice in 1h21'44" davanti a Maurizia Cunico in 1h22'18" e alla forte triatleta Martina Dogana in 1h22'55". Sono partito ad un ritmo intorno ai 3'40" al chilometro sentendo però di non avere troppo margine su cui contare. Subito mi sono trovato in solitaria con davanti a me un atleta che mi precedeva di circa 30" e quelli dietro altrettanto distaccati. Ho proseguito con il mio ritmo fino al 10° km dove sono transitato in 36'45" fonte Garmin (il rilevamento ufficiale era a circa 10.5 km). Da li in poi è iniziato un piccolo calo che si è fatto più evidente negli ultimi 7 km in leggera salita e controvento di cui ho già accennato prima. Ho corso sul passo dei 3'50" facendo parecchia fatica ma tutto sommato tenendo un ritmo in linea con il mio stato di forma attuale che però sembra in crescita. L'anno scorso proprio qui a Bassano andò sicuramente peggio con un tracollo sempre nella parte finale la quale evidentemente mi è proprio indigesta. Sono arrivato al traguardo in 10° posizione con il tempo di 1h20'05" (media 3'47"/km) discretamente contento anche se per la verità ero partito pensando di poter valere un tempo  1h18-19'. Brutto vedere le strade praticamene prive di pubblico dall'inizio alla fine se non nell'ultimo chilometro sul ponte degli Alpini e negli ultimi metri di gara. Anche il transito a Marostica, di solito piena di gente, è stato anonimo e quasi privo di spettatori. Le poche persone che ho notato sembravano completamente disinteressate alla corsa. Brutto anche dover condividere ampi tratti del percorso con le auto (seppur poche), soprattutto nel primo tratto fino a Marostica dove era difficile tenere la traiettoria ideale. Per il resto gara ben organizzata con ristori e spugnaggi ben forniti. All'arrivo in Piazza della Libertà quasi 600 atleti. Diciamo pure che è una gara che corro più per comodità, in quanto organizzata vicino a casa, che per la sua bellezza (chiaramente è un giudizio personale). Le uniche cose belle che ci sono (sempre a mio modo di vedere) sono l'arrivo e la partenza a Bassano ed il passaggio a Marostica, che come detto quest'anno era quasi completamente deserta. 14 i Fulminei al traguardo con buone prestazioni di Luca Cavedon in 1h20'50", Edoardo Gasparotto in 1h22'53" e tutti gli altri. Da sottolineare il PB di Simone Turra in 1h42'25", fortemente sorretto dal presidente Bress che lo ha aiutato per tutti i 21 km nel conseguimento del suo primato.

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