Sabato 28 Maggio tra Firenze e

Faenza ho trascorso uno di quei pomeriggi che difficilmente verranno cancellati dalla mia memoria. Ho avuto la fortuna di poter assistere da vicino con la mia bicicletta al trionfo di Giorgio Calcaterra in quella che è considerata la più importante e difficile corsa di ultramaratona: la 100 km del Passatore. Per vincere il suo sesto Passatore consecutivo Giorgio ha dovuto ricorrere a tutte le sue immense doti atletiche, oltre che alla sua classe e umiltà impareggiabili. A contendergli la vittoria un parterre di atleti di prim'ordine a partire dall'esperto Marco D'Innocenti (purtroppo costretto al ritiro), ai soliti russi, alla mina vagante Emanuele Zenucchi ma soprattutto ad Alberico Di Cecco al rientro alle gare ed al debutto in una 100 km dopo aver scontato una squalifica di 2 anni per uso di doping. La gara è stata ser

ratissima fin dalla partenza. Zenucchi ha imposto subito un ritmo da maratona ed incalzato da Giorgio e Di Cecco ha fatto subito selezione. Nella salita verso Fiesole i 3 battistrada correvano come fossero in discesa sotto i 4' al chilometro e il distacco dagli altri era già evidente. Calcaterra si preoccupava di non dare troppo spazio a Zenucchi e lo guardava da vicino; Di Cecco, inesperto di gare così lunghe, tallonava Giorgio e seguiva il suo ritmo con apparente facilità, correva con una falcata corta e radente al suolo con una elevata frequenza. Risulterà subito chiara la sua tattica: correre su Calcaterra sperando in un suo cedimento. In tutta la gara non l'ho mai visto dargli un cambio, ma Giorgio dall'alto della sua classe ed esperienza non si è mai lamentato anche se sono sicuro che un pò era infastidito. Dopo il

transito a Fiesole il gruppetto dei tre si è ben presto ridotto a due. La tattica suicida di Zenucchi lo ha costretto a strapparsi di dosso il pettorale ancora prima del 20° km. Mi dispiace perchè se avesse corso con un pò più di modestia sono sicuro avrebbe potuto tranquillamente puntare ad un buon terzo posto. Gli avevo dato la mia disponibilità a seguirlo ed assisterlo lungo il percorso in bici raccomandandogli però di non tentare di tenere testa a Giorgio come molti in passato avevano fatto fallendo clamorosamente. Ben presto la fatica e altri problemi l'hanno assalito e consigliato all'abbandono. Da questo punto in poi la corsa è proseguita in un duello spettacolare con Calcaterra seguito come un'ombra da Di Cecco. Faceva caldo e Giorgio continuava a bagnarsi con acqua amorevolmente fornitagli dalla sua Veronica; Di Cecco sembrava in moto, non vedevo fatica nel suo sguardo, correva così facile che mi dava quasi il nervoso pensando alla fatica che faccio io per andare 1 minuto al km più lento di lui. Nel suo volto si leggeva la determinazione di chi vuole vincere, ma per vincere al Passatore bisogna uccidere il leone, e quando il leone viene stuzzicato ti sbrana......Il passaggio ai 31,5 km di Borgo San Lorenzo in 2h00'39" alla media di 3'50"/km confermava un ritmo gara velocissimo in linea con il record della gara di 6h31' ottenuto dal piccolo-grande Mario Ardemagni.

Di Cecco distaccato dei soliti 10 metri seguiva Giorgio che non si girava mai quasi per far intendere al suo avversario che non aveva paura di lui. Ogni tanto mi fermavo a prendere i distacchi di quelli più indietro, quando glieli comunicavo mi ringraziava anche se non ce n'era bisogno: in gare del genere è importante sapere la posizione degli altri in modo da poter gestire la fatica nel modo migliore, il problema era che non c'era tanto bisogno di sapere i distacchi, bastava girarsi un attimo e ci si rendeva conto immediatamente. Il ritmo rimaneva sempre molto alto e chi avesse diminuito sarebbe stato distaccato. Sono convinto però che se Giorgio avesse rallentato a 5 al km Alberico lo avrebbe seguito anche a quella andatura, lo temeva troppo. Sono altresì convinto che Giorgio procedeva forte anche con un secondo fine ovvero quello di provare a battere il record della gara. Secondo me dentro di lui si sentiva bene, dopo una

lunga so
sta per il mal di schiena si era allenato bene e forse dopo tanti anni di battaglie senza interruzioni il suo fisico ne aveva tratto giovamento e si era rigenerato. Correva alla grande, busto in avanti, braccia sciolte e falcata slanciata, sguardo sicuro, mai visto correre così bene uno, mi sembrava in formissima. Dopo Borgo San Lorenzo e qualche chilometro di fasopiano, il transito a Ronta dava l'inizio ai 10 km più duri della corsa con 700 metri di dislivello che portavano al GPM della Colla. Qui ha avuto inizio la prima parte di quello che io l'ho definito il Calcaterra Show:-) La salita è lunga e dura con pendenze che a volte rasentano il 10% di pendenza. Non potevo credere ai miei occhi quando vedevo il contachilometri della mia bici che tallonava i ragazzi segnare i 14 km/h, il Garmin mi marcava i chilometri a 4'15-20" mai sopra i 4'30".... Mi ricordo l'anno scorso la fatica che feci io su quella salita per non riuscire a fare chilometri sotto ai 6 minuti.....Dopo 2 o 3 chilometri l'attacco: Di Cecco aumenta e supera Giorgio il quale non reagisce, "ecco adesso lo distacca" penso io. Fortuna che mi sbagliavo di grosso infatti in un attimo Calcaterra lo riprende e si rimette davanti come dire "qui siamo a casa mia, stai buono comando io". Transitano al cartello della maratona in 2h45'30", mancano altri 6 km al 48° km del Passo della Colla a 915 metri

. I due proseguono ancora in coppia fino a circa 3 km dal GPM. In questo punto la salita si fa più dura, in bici fatico a seguirli e il vento è fastidioso. Proprio qui dove nessuno oserebbe, Giorgio aumenta il ritmo e in pochi metri stacca Di Cecco che resta sul posto. In poco più di 2 km gli rifila 40" di distacco e transita alla Colla in 3h11'29" più veloce di Mario Ardemagni quando fece il suo mitico record. Qui inizia la lunga e ripida discesa che conduce a Marradi, Giorgio procede veloce ma con prudenza memore forse del mal di schiena che l'ha colpito l'estate scorsa e l'ha attanagliato per molti mesi. Di Cecco con una discesa velocissima in pochi chilometri lo riprende e si rimette a ruota riformando il duo che transita al 65° km di Marradi in 4h11'34". Fino a San Cassiano al 76° km nessuna novità i due battistrada continuano uno dietro l'altro con Giorgio a scandire sempre il ritmo.

Sul volto di Di Cecco inizia ad apparire un pò di stanchezza. Dò uno guardo ai suoi assistenti che mi sembrano abbastanza preoccupati. Anche Calcaterra ha lo sguardo un pò sofferente ma ha due gambe eccezionali e un cuore enorme, non sa cosa vuol dire mollare e questa è la sua gara.... Veronica dal suo scooter non smette di incitarlo e non gli fa mai mancare niente, i tifosi lungo la strada applaudono e incitano solo il campione romano, sulle strade del Passatore è più famoso lui di Roberto Baggio, anche i bambini più piccoli sanno chi è. C'è molta ammirazione e riconoscenza per quello che ha fatto negli ultimi 5 anni e non ricordo più quante volte ho sentito lungo il percorso frasi di incitamento verso di lui. Il passaggio a San Cassiano decreta la svolta della gara e da inizio al Calcaterra Show parte II. Improvvisamente Giorgio inizia ad aumentare, la strada presenta una pendenza leggermente favorevole seppure intervallata da avvallamenti che dopo così tanti chilometri possono sembrare delle montagne. Il tassista volante imprime un ritmo insostenibile per Di Cecco, il mio garmin registra una serie di chilometri sempre sotto ai 3'40". Non è Alberico che cede ma è Giorgio che accelera e lo brucia. Dopo qualche chilometro mi fermo a prendere il distacco che è già di 50", corro da Giorgio e gli dico che è di 1'10", imbroglio un pò per dargli ancor più sicurezza nei suoi mezzi. Lui mi guarda, sorride e mi ringrazia ancora. "Ti ringrazio io per darmi queste emozioni!!!"

gli rispondo. I chilometri passano ed il ritmo rimane uguale, faccio due conti, se procede così il record della gara è suo con ampio margine, la proiezione è di un impressionante 6h25", glielo dico, sorride di nuovo (ringrazia::--))) e aumenta il ritmo....., in pianura viaggia a 3'35"/km. A Brisighella al 90° km transita in 5h39'45", gli comunichiamo che Di Cecco è a oltre 2'30" e che la vittoria è ormai nelle sue mani. Procede fortissimo, gli ultimi chilometri sono una trionfale cavalcata verso Faenza, passa sotto lo striscione del traguardo tra la folla in tripudio con in mano il Tricolore e segna un tempo che rimarrà indelebile nella storia del Passatore in 6h25'46" alla incredibile media di 3'51" al km. Di Cecco arriva secondo dopo oltre 3' anche lui eccezionalmente bravo sotto il vecchio record della gara. Dobbiamo fare un applauso anche a lui per aver corso così forte sperando che i 2 anni di inattività dovuti alla squalifica lo abbiano rimesso nella giusta via. Io non so niente della sua storia e non mi va di giudicarlo, ha pagato il suo conto ed è giusto che ci riprovi.Una seconda possibilità io la darei a tutti, una terza assolutamente no!
Forse (dico forse) è anche un pò grazie al suo asfissiante marcamento che Giorgio ha saputo andare così forte ed è riuscito in un'impresa così grande. Il terzo e il quarto sono arrivati dopo più di 35' minuti in un tempo che io mi sognerei...Grazie Giorgio, grazie per le emozioni che ci hai dato e che ci fai provare ogni volta che ti vediamo correre, spero di poterti ammirare anche l'anno prossimo per la tua settima vittoria. Andrea Rigo, un tuo tifoso...
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